Bruxelles, colloquio tra Meloni e Zelensky. Il presidente ucraino: «Noi grati all’Italia»
L’atteso bilaterale tra Giorgia Meloni e Volodymyr Zelensky alla fine si è tenuto. Non era più tanto certo, dopo che i tempi era saltati per il susseguirsi di conferenze stampa. Infatti si è proceduto attraverso incontri di gruppo. La Meloni ha partecipato a quello cui hanno preso parte i leader di Spagna, Polonia, Romania, Olanda e Svezia. Al termine, Zelensky ha chiesto alla premier italiana di intrattenersi per un colloquio a due. L’incontro è durato circa 15 minuti, nel corso dei quali il presidente ucraino ha manifestato forte gratitudine per l’impegno dell’Italia a fianco di Kiev. Dal canto, la presidente del Consiglio ha confermato il sostegno del suo governo all’Ucraina.
Dopo un primo incontro con Zelensky alla presenza di altri premier
L’incontro tra i due presidenti dovrebbe – questo almeno è l’auspicio – aiutare a smorzare le polemiche innescate dal pranzo all’Eliseo con Zelensky, cui Emmanuel Macron ha invitato il solo cancelliere tedesco Olaf Scholz. Scopo del presidente francese era riaffermare la validità dell’asse franco-tedesco. Obiettivo cui non sono estranei i seri problemi politici che assillano i due Paesi. Soprattutto la Francia, dove il governo è alle prese con una riforma pensionistica contestata da tutti, compresi ampi settori della maggioranza. In Germania, invece, di recente si è dimessa la ministra della Difesa, Christine Lambrecht. Bene ha fatto, dunque, la premier italiana a sottolineare che il dossier ucraino è di competenza dell’intera Ue e non soltanto dei governi di Parigi e Berlino.
Opposizione sbugiardata
A chi di certo non piacerà l’avvenuto incontro bilaterale tra Meloni e Zelensky è la nostra opposizione parlamentare, già pronta a scaricare sul governo l’accusa di aver chiuso con un fallimento i lavori dell’odierno Consiglio europeo. I loro strali erano già in rampa di lancio, pronti ad aggiungersi alle polemiche scatenate dalle parole della premier italiana sull’iniziativa di Macron. In tal senso, aspettavano solo che il suo bilaterale con Zelensky saltasse. Così, però, non è stato. A conferma che del ruolo e del peso del nostro Paese sono più consapevoli i politici stranieri che quelli italiani.