Cospito annuncia la sua morte: “Mi tumuleranno in questo sarcofago di cemento, il carcere”
“Grazie, me l’aspettavo”. Così Alfredo Cospito ha commentato il rigetto da parte del ministro della Giustizia Carlo Nordio dell’istanza di revoca del 41bis presentata dal difensore Flavio Rossi Albertini, secondo quanto riferito dal difensore dell’anarchico in una conferenza stampa alla Camera. Cospito, per tramite dei suoi legali, annuncia la propria linea della “resistenza” a oltranza, fino alle estreme conseguenze: “Hanno deciso di tumularmi dentro questo sarcofago di cemento“, è la frase attribuita all’anarchico in sciopero della fame da oltre 110 giorni contro la sua detenzione al 41 bis. “Ma è possibile che nel 2023 un anarchico in sciopero della fame possa morire in carcere? Io do quasi per scontato questo esito”, dice l’avvocato Flavio Rossi Albertini. “Il suo fisico dimostra molta resistenza, è dimagrito di 47 chili. A metà gennaio pensavo avrebbe avuto un tracollo”, ha aggiunto.
Cospito non interromperà lo sciopero della fame fino alla revoca del 41-bis
La linea è quella che fa sapere il suo legale. “Alfredo Cospito interromperà lo sciopero della fame quando uscirà dal 41bis. La battaglia di Cospito è sollevare l’attenzione sul 41bis, ed é strumentale vedere convergenza fra lui e la criminalità organizzata”, ha aggiunto l’avvocato Flavio Rossi Albertini, che annuncia i prossimi passi. “Il 24 febbraio si pronuncerà la Cassazione sul nostro ricorso ma tutto, dalla narrazione del pericolo al ‘partito della fermezza’, fa propendere per il peggio” ha aggiunto. “Faremo ricorso sul provvedimento del ministro della giustizia, ma siamo consapevoli che sarà uno strumento spuntato” ha detto il penalista.
La decisione di Nordio: “Il corpo usato come arma”
“Alfredo Cospito ha iniziato lo sciopero della fame (20 ottobre 2022), forma di protesta tradizionalmente non violenta che invece, nel caso di specie, ha assunto un significato assolutamente opposto. La dimostrazione la si trae da una frase pronunciata da Cospito: ‘il corpo è la mia arma’” scrive il ministro della Giustizia Carlo Nordio nel provvedimento con cui ha rigettato l’istanza di revoca del 41 bis.
L’allarme negli istituti penitenziari
“L’allarme lanciato dal Ministero dell’Interno, di possibili violenze di anarchici in città dopo la decisione del Ministro Nordio di confermare a Cospito il 41 bis, va esteso anche agli istituti penitenziari. Non sottovalutiamo quanto è accaduto nelle scorse settimane e quanto è stato scritto sui giornali sulle ‘trattative’ e ‘intese’ tra Cospito e mafiosi, camorristi, ‘ndranghetisti”, così il segretario generale S.Pp. Aldo Di Giacomo, che aggiunge: “Il rischio che nelle carceri possa accadere qualcosa di analogo a quanto avviene fuori non è solo un’ipotesi. Abbiamo un precedente che dovrebbe aiutarci a riflettere e a mettere in atto ogni utile azione di rafforzamento della sorveglianza. Mi riferisco Allora – prosegue – il pretesto fu il Covid, ma come hanno ricostruito in maniera chiara magistrati antimafia, una regia mafiosa ha guidato rivolte estese a numerosi penitenziari”.