Cospito, deputato Pd svela: così l’anarchico si è preparato al digiuno, me lo ha raccontato in carcere
Si era preparato allo sciopero della fame nei mesi scorsi il leader anarchico Alfredo Cospito e, per questo avrebbe preso volutamente peso in maniera da affrontare il digiuno e poterlo portare avanti il più a lungo possibile. Lo ha svelato alla trasmissione “Un Giorno da Pecora”, il parlamentare Pd, Silvio Lai. Che, circa un mese fa, ha fatto parte della delegazione del partito andata a valutare le condizioni dell’anarchico nel carcere di Sassari e di cui facevano parte Debora Serracchiani, l’ex-ministro della Giustizia, Andrea Orlando e Walter Verini.
“Sono stato a trovare Cospito in carcere, quasi un mese fa. L’ho visto provato dai 40kg persi ma riusciva a stare in piedi – ammette Lai. – Ci disse che avrebbe preso un po’ di miele per avere un po’ di energia, d’accordo col medico del carcere”. Quindi Cospito non solo non sta effettuando uno sciopero della fame totale ma si era, appunto, preparato per tempo ad affrontare il digiuno. Iniziato, guarda caso, proprio a ridosso dell’insediamento del governo Meloni.
Già perché il regime del 41bis a Cospito non l’ha deciso il governo Meloni. E neanche il ministro della Giustizia, Nordio.
L’ha firmato, invece, il predecessore di Nordio, il ministro Cartabia. Che faceva parte del governo Draghi, sostenuto politicamente ed entusiasticamente dal Pd mentre Fratelli d’Italia era l’unico partito all’opposizione.
E il Pd non ebbe nulla da dire, all’epoca, contro il 41bis a Cospito. Nessuno dei partiti che sostenevano Draghi (e la Cartabia), cioè tutti escluso FdI, alzò un dito per impedire il 41bis a Cospito.
“Lui ci ha detto molto chiaramente che si era preparato allo sciopero della fame, nei primi mesi di 41bis credo fosse ingrassato per poi sostenersi meglio successivamente“, ammette con candore il parlamentare del Pd, Lai.
E’ vero che Cospito vi ha chiesto di parlare anche con gli altri al 41bis, nelle celle vicino alla sua, per valutarne le condizioni?
“Ci ha chiesto di parlare anche con quelli nelle celle vicino alle sue per farsi raccontare come si vive col 41bis. Le celle sono aggregate, tre da una parte e una dall’altra”.
Lei lo ha fatto? “Io ho parlato solo con uno di loro – ha spiegato Lai a “Un Giorno da Pecora” – che mi ha detto che era lì da 20 anni e che non aveva più rapporti con la famiglia se non con la modalità prevista dal 41 bis. Il detenuto rimpiangeva di non aver mai avuto la possibilità di conoscere suo nipote“.
Cospito vi ha mai esposto cosa dovrebbe accadere affinché interrompa il suo sciopero della fame? “Davanti a me ha sempre detto che l’applicazione del 41bis nel suo caso fosse ingiusta e che fosse ingiusto come metodo di segregazione. Quando gli abbiamo chiesto se rinuncerebbe allo sciopero della fame in caso di sospensione del 41bis per quanto lo riguardava – ha spiegato il parlamentare a Rai Radio1 – ci ha risposto in modo naturale di sì, sottolineando però che avrebbe continuato la lotta sotto altre forme“.