Emergenza siccità, il governo accelera: una cabina di regia per recuperare anni di inerzia
Sarà il presidente del Consiglio Giorgia Meloni a presiedere, il 1° marzo, il primo incontro interministeriale per l’emergenza siccità, che sta mettendo a dura prova diverse aree del Paese e comparti produttivi primari come l’agricoltura. Il tavolo ha l’obiettivo di mettere in campo le iniziative per un piano di interventi a breve scadenza e una programmazione a medio-lungo termine contro la crisi idrica. Dunque, affronterà da un lato la condizione di emergenza e dall’altro il tema degli interventi strutturali per prevenirla ed evitare che si ripeta.
La cabina di regia sull’emergenza siccità
All’incontro, che si terrà a Palazzo Chigi, parteciperanno i rappresentanti dei ministeri Ambiente, Infrastrutture, Agricoltura, Affari Europei, Coesione e Pnrr e il Dipartimento della Protezione civile. La decisione è stata adottata dal Consiglio dei ministri dopo l’informativa del ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci, e gli interventi dei ministri Francesco Lollobrigida, Gilberto Pichetto Fratin, Luca Ciriani e Raffaele Fitto.
Musumeci: «Dobbiamo recuperare anni di inerzia, servono scelte coraggiose»
Allo studio vi sono, tra l’altro, opere che riducano la dispersione idrica e permettano la pulizia dei bacini, con un focus particolare su come abbattere i tempi di realizzazione. Musumeci, che ha parlato della necessità di una vera e propria «task force» contro l’emergenza idrica, ha sottolineato che si tratta di «recuperare anni di inerzia sul settore idrico», una situazione che «impone decisioni coraggiose e immediate». «La carente infrastrutturazione malgrado le risorse disponibili, sta determinando una condizione di emergenza, sebbene la siccità non sia più un fenomeno raro. Dalla riunione della prossima settimana, alla quale vorrà partecipare anche la premier, emergeranno le indicazioni politiche necessarie per i primi interventi», ha spiegato.
Lollobrigida: «Il problema non sono le risorse, ma la burocrazia»
«Il governo sta lavorando in una fase che rischia di diventare una nuova emergenza che si poteva evitare perché gli eventi siccitosi si susseguono in Italia ormai da vent’anni e sono sempre più presenti in aree della nazione che non avevano conosciuto questo fenomeno, nel nord Italia in particolare», ha chiarito Lollobrigida, a margine di un evento della Coldiretti. Lollobrigida, quindi, ha sottolineato come la presenza di Meloni al tavolo del 1 marzo sia il segno di quanto il tutto governo è concentrato sulla questione, con l’obiettivo soprattutto di mettere l’Italia stabilmente al riparo dai rischi. «Le risorse ci sono, possono essere aumentate, ma il problema è anche di natura normativa: questa è una nazione che purtroppo si è resa conto di quanti ritardi aveva, di quanto la burocrazia evita di azionare meccanismi virtuosi», ha spiegato Lollobrigida, ricordando che ci sono «ritardi» anche su questioni strutturali come le «criticità della dispersione idrica e del piano invasi che potevano essere certamente, con una strategia pianificata, essere meno impattanti sui territori».
L’analisi della Coldiretti sull’emergenza siccità che investe l’Europa
A ricorda che la portata dell’allarme siccità è stata la Coldiretti, presentando un monitoraggio della situazione in Europa, sulla base del programma Copernicus, che monitora attraverso i satelliti lo stato di salute del pianeta.