
Foibe, a Lucca 500 studenti si ritrovano al convegno negazionista dell’Anpi. Lo sdegno di FdI
A Lucca, in occasione del Giorno del Ricordo, 500 studenti delle superiori sono stati portati ad assistere a un convegno sulle foibe organizzato dall’Anpi e tenuto dallo storico negazionista Eric Gobetti, quello del libro E allora le foibe?. Ce li hanno portati le loro scuole, senza che l’ufficio scolastico regionale ne fosse informato. Se ne accorto, però, il sindaco Mario Pardini, che sul caso è giustamente intervenuto con durezza, indicando come «inaccettabile» il comportamento degli istituti che si sono fatti «complici», dicendosi «sorpreso» del fatto che una importante struttura cittadina come l’Auditorium S. Francesco si fosse prestata a ospitare l’evento e chiedendo al centrosinistra moderato di prendere le distanze. Allo stato attuale, non risultano prese di posizione in questo senso, ma la sinistra lucchese e toscana ha ancora occasione di riscattarsi e di farlo nelle sedi istituzionali: la vicenda, infatti, arriverà in consiglio regionale, dove FdI ha presentato un’interrogazione.
A Lucca la “lezione” sulle foibe la fanno i negazionisti
«Vogliamo sapere per quale motivo dell’evento non era stato informato l’Ufficio scolastico provinciale, perché il provveditore era stato tenuto all’oscuro dell’iniziativa, visto che si tratta di una ricorrenza che dovrebbe unire e riconciliare gli italiani e che è stata, invece, usata come arma politica di parte», hanno spiegato il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Vittorio Fantozzi, il coordinatore comunale di FdI Marco Martinelli e l’assessore all’Istruzione del Comune di Lucca, Simona Testaferrata. «Ci piacerebbe sapere – hanno chiarito – quale senso critico possano aver sviluppato gli studenti di fronte alla lezione di uno storico relativista come Eric Gobetti, contestato in tutto il Paese, che ridimensiona sistematicamente la strage delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata. Perché a nessuno è venuto in mente un contraddittorio mettendo accanto a Gobetti un altro storico capace di confutare ad armi pari la sua interpretazione dei fatti e delle fonti?».
FdI: «La sinistra non riesce a fare i conti col proprio passato»
«La sinistra non riesce a fare i conti con il proprio passato e a farne le spese, ancora una volta, sono le tante famiglie di italiani di origine istriana, che invece di sentirsi accolte dalla propria comunità e comprese per la tragedia vissuta, si vedono strumentalizzate in un’infinita lotta fra nostalgie e fazioni», hanno aggiunto gli esponenti di FdI, associandosi alle parole del primo cittadino. Lo stesso ha fatto anche la Lega, sottolineando che «ci troviamo di fronte ad un’inaccettabile mistificazione della realtà, proposta, senza alcun doveroso contraddittorio, a dei giovani che, così, hanno subito una sorta di pericoloso e fuorviante indottrinamento a senso unico». Anche il Carroccio, quindi, ha fatto sapere di «pretendere totale chiarezza» sull’accaduto e in particolare sull’estromissione dell’Ufficio scolastico regionale.
L’indignazione del Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani
Un punto, questo, particolarmente sconcertante, rispetto al quale è intervenuto anche il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani, che ha anche voluto citare le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione delle celebrazioni del Giorno del ricordo al Quirinale, quando ha spiegato che non esiste nulla che possa «mettere in ombra le dure sofferenze patite da tanti italiani. O, ancor peggio, essere invocati per sminuire, negare o addirittura giustificare i crimini da essi subiti. Per molte vittime, giustiziate, infoibate o morte di stenti nei campi di prigionia comunisti, l’unica colpa fu semplicemente quella di essere italiani».