Foibe, “Io ricordo. La terra dei miei padri”: il docufilm diretto da Gratton oggi su Rai 3
Un docufilm in ricordo delle vittime delle foibe che ripercorre la storia dei territori di Istria, Fiume e Dalmazia. Oggi, in occasione del Giorno del Ricordo, Rai Documentari presenta “Io ricordo, la terra dei miei padri” un progetto per non dimenticare l’immane tragedia dell’esodo giuliano-dalmata. E far conoscere origini, tradizioni e storia dei territori del confine orientale un tempo italiani.
Su Rai3 il docufilm sulle foibe diretto dal regista Gratton
Ideato e diretto dal regista Michelangelo Gratton, il docufilm è prodotto da Clelia Iemma e Beatrice Palladini per la D4 srl in collaborazione con Rai Documentari. Sarà trasmesso oggi in prima serata su Rai 3. Durante un’insolita crociera a bordo di una barca a vela il documentario ripercorre attraverso decine di testimonianze (in particolare quella dell’ammiraglio Romano Sauro, nipote dell’eroe istriano Nazario) la storia millenaria dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia. Dalle vestigia romane fino al genocidio delle foibe e dell’esodo degli italiani. Perseguitati e uccisi dai soldati slavi del maresciallo Tito.
Un viaggio della memoria: testimonianze e ricordi degli esuli giuliano-dalmati
Un viaggio della memoria che fa tappa nelle città di Fiume, Pola, Parenzo, Rovigno e Lussinpiccolo per proseguire nei luoghi simbolo delle foibe, come il Magazzino 26 di Trieste, il villaggio Santa Domenica, quello giuliano-dalmata di Roma e il campo profughi di Padriciano.
I contributi Giordano Bruno Guerri, Gianni Oliva e Marino Micich
La narrazione è arricchita dal contributo di Giordano Bruno Guerri, Gianni Oliva, autore di Foibe. Le stragi negate degli italiani della Venezia Giulia e dell’Istria, e Marino Micich. Fuoco del docufilm “Io non scordo- la terra dei miei padri” le testimonianze di molti esuli e delle loro famiglie. I ricordi di quei tanti italiani che scelsero di non abbandonare i territori occupati dalle truppe slave e che oggi, dopo oltre 70 anni, tengono in vita l’identità e la cultura delle terre del confine orientale con associazioni, pubblicazioni, eventi. Il docufilm si conclude con il simbolico passaggio di testimone dall’ammiraglio Sauro al piccolo Dario. Ne esce un racconto intenso, autentico e a tratti drammatico con l’obiettivo di informare le giovani generazioni di un pezzo di storia italiana, troppo a lungo nascosta dalla cultura e dalla bibliografia ufficiale. Per una riconciliazione che superi la strisciante guerra civile che ha lacerato l’Italia anche dopo il conflitto.