Foibe, Meloni istituisce il Comitato per il Ricordo. E La Russa s’inginocchia a Basovizza (video)
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha firmato oggi il Dpcm per la costituzione, presso la presidenza del Consiglio, del Comitato di coordinamento per le celebrazioni del Giorno del Ricordo in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo istriano, fiumano e dalmata.
Istituito il Comitato per le celebrazioni del Giorno del Ricordo
L’organismo si occupa di assicurare un’efficace e coordinata programmazione delle iniziative e delle cerimonie proposte dalle Amministrazioni in occasione della solennità civile istituita dalla legge numero 92 del 30 marzo 2004. Dalle ore 18 di venerdì 10 all’alba di sabato 11 Palazzo Chigi sarà illuminato con il Tricolore italiano. Inoltre, al centro della facciata della sede del governo sarà proiettata la frase “Io Ricordo”.
La visita di Ignazio La Russa alla foiba di Basovizza
E oggi alla vigilia del Giorno del Ricordo, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha visitato la foiba di Basovizza a Trieste. Dopo aver deposto una corona di fiori si è inginocchiato e ha fatto il segno della croce davanti alla foiba. «La mia visita a nome di tutto il Senato della Repubblica vuole essere un umile atto di doveroso omaggio, in ginocchio, a chi innocente perse la vita nelle foibe titine», ha scritto il presidente nel libro delle visite del Centro di documentazione della foiba.
Foibe, il ricordo dell’esodo “doloroso”
Il ricordo dell’ «esodo doloroso dalle terre che erano italiane oggi appartiene credo a tutti gli italiani ed è un segno importante della nostra comunità nazionale che tende a una storia condivisa. Fintanto che la vicenda delle foibe e la vicenda dell’esodo non è appartenuta a tutta la comunità nazionale credo che non si potesse parlare di una storia italiana condivisa. Oggi questo mi lascia sperare su un percorso che va completato ma che è già in corso». Sono le parole di La Russa.
«Vittime innocenti per motivi di ideologia»
Poi il ricordo delle «vittime innocenti per motivi di ideologia o più semplicemente perché erano italiani. Questa è la vera causa che scatenò l’odio titino, l’odio dei comunisti che avevano, per carità, vinto la guerra; avevano motivi di revanscismo ma che scatenarono un odio bestiale che giustamente oggi viene ricordato per quello che fu non solo da noi ma anche dai Paesi, dalle nazioni che oggi sono vicini all’Italia. E che insieme ricordano come qualcosa che non deve mai più ripetersi l’odio che c’è stato tra i popoli e l’odio che c’è stato nei confronti degli italiani». Dopo aver reso omaggio alle vittime, La Russa ha visitato il Centro di documentazione della foiba.
Foibe, l’incontro con le parenti di Norma Cossetto
Durante la sua visita La Russa poi ha incontrato due donne, parenti di Norma Cossetto, la ragazza di Istria gettata in una foiba nell’ottobre del 1943, dopo essere stata torturata e stuprata dai partigiani jugoslavi. Quello di Norma «è un ricordo che abbiamo sempre nel nostro cuore e non sono parole», ha detto la seconda carica dello Stato stringendo le mani delle due donne.
(Video dell’Agenzia Vista)