Francia, Macron senza maggioranza sul taglio delle pensioni. E domani c’è il “martedì nero”
Esami sempre più severi per Emmanuel Macron. Oggi, infatti, all’Assemblée Nationale (la nostra Camera dei Deputati) è cominciato l’esame della contestatissima riforma delle pensioni. Il clima di forte tensione con i sindacati non manca di farsi sentire tra le forze politiche in parlamento e persino all’interno della stessa maggioranza. Il cammino appare tutto in salita anche per il fatto che i deputati hanno solo dieci giorni a disposizione prima del voto finale a fronte di oltre 20 mila emendamenti da esaminare. Una vera corsa contro il tempo.
La premier Boone si appella ai Les Républicains
Il progetto di riforma voluto da Macron prevede l’innalzamento dell’età pensionabile a 64 anni (oggi è a 62) e l’abolizione di privilegi speciali di cui beneficiano alcune categorie. Che i prossimi giorni saranno tutt’altro che tranquilli, lo si è capito questa mattina con la veemente contestazione del ministro del Lavoro Olivier Dussot da parte dell’opposizione. Ma a preoccupare Macron è soprattutto il dissenso all’interno della maggioranza, che priva il governo dei consensi necessari al via libera alla riforma. Il primo ministro Elisabeth Boone conta sull’appoggio della destra dei Les Républicains, firmatari di oltre mille emendamenti. Si vedrà.
Terza giornata di mobilitazione contro Macron
Un appello in questa direzione è arrivato dal ministro dell’Economia Bruno Le Maire, che oggi su France Inter si e’ rivolto ai deputati di destra invitandoli a «votare quello che è nell’interesse della nazione francese, ovvero una riforma delle pensioni che garantisca la perennità del sistema». Più drammatici i toni del suo collega di governo Gabriel Attal: «O è la riforma o è la bancarotta». Intanto, domani scatta la terza giornata di mobilitazione in tutta la Francia, con i sindacati che lanciano appelli a manifestare e scioperare. Previsti disagi soprattutto nel settore dei trasporti. La Direzione generale dell‘aviazione civile ha chiesto alle compagnie aeree di annullare un volo su cinque all’aeroporto parigino di Orly. Per Macron è l’ora più buia.