Fuga dal Pd. Crolla il numero dei tesserati: solo 150mila. E nel Sud rischia l’estinzione
Ricordate il tormentone anni ’60 di Edoardo Vianello («se primo ero solo a ballare l’Hully Gully, ora siamo in due…» e via aumentando)? Se sì, non potrete fare a meno di dedicarla, al contrario, ai tesserati del Pd, il cui numero è drammaticamente crollato, passando dagli 830mila del 2008 ai 150mila attuali. Una vera emorragia (fonte Repubblica) che sta non poco angosciando i dirigenti dem, alle prese con una liturgia congressuale che terminerà il 26 febbraio prossimo. Solo quel giorno, infatti, conosceremo il nome del nuovo (o della nuova) leader. Nel frattempo, però, c’è da fare i conti con quei numeri che pesano come macigni sull’umore dei dirigenti del Pd.
Nel 2008 gli iscritti al Pd erano 830mila
Va anche detto che non tutti vedono il bicchiere mezzo vuoto. La speranza si chiama infatti “quota 200mila” e rappresenta il picco possibile di adesioni immaginato dagli organizzatori nel momento in cui hanno prorogato al 12 febbraio la scadenza del tesseramento per i militanti storici. In Lombardia e nel Lazio, dove si vota per le regionali, il termine ultimo è invece il 19. Altri segnali incoraggianti arrivano dalle adesioni alla piattaforma online e dai novemila iscritti che portano in dote gli ex-scissionisti di Articolo 1. Ma sono gocce nell’oceano dei dispersi. Tanto più che i dirigenti più pessimisti non si nascondono che il boom registrato in queste ore sia dopato dalla dinamica congressuale.
Cuperlo vuole verificare i numeri della Campania
In poche parole, sono gli eserciti dei quattro candidati – Bonaccini, Schlein, Cuperlo e De Micheli – che fanno opera di reclutamento. E neanche ovunque. Come dimostrano i desolanti dati del Sud, dove la rarefazione del Pd fa temere addirittura l’estinzione. Fa un po’ eccezione la Campania. Ma Cuperlo non ci vede chiaro e ha già annunciato che si rivolgerà alla commissione di garanzia. Sono attesi, in risposta, gli insulti del governatore De Luca. Chi invece non si tessererà è l’ex-grillino e ex-Iena Dino Giarrusso. L’eurodeputato, oggi nel gruppo Misto, avrebbe voluto sostenere Bonaccini. Invece ha dovuto fronteggiare un fuoco di fila che lo ha costretto a desistere. L’Hully Gully lo ballerà da solo.