“Giuseppi, ti presento Elly”. Ora il Pd ricucirà con il M5S: è questo l’effetto-Schlein
Si scrive Elly Schlein ma si legge “campo largo“. Basterebbe questo per tenersi conto quanto sia gattopardesca la vittoria della simil-outsider alle primarie del Pd. Non solo perché la sua esile figura fatica a nascondere le ingombrante sagomi dei vari Franceschini, Bettini, Zingaretti, Bersani e altri pezzi da novanta della nomenclatura dem, ma perché è datato il suo progetto: portare il Pd tra le braccia del M5S. Questo, almeno, è quel che sostiene, in un’intervista al Corriere della Sera, Francesco Boccia, coordinatore nazionale della mozione Schlein. «La rottura dell’alleanza con i 5Stelle – vi si legge – ci ha fatto perdere le elezioni». Si torna, dunque, laddove aveva lasciato Enrico Letta e cioè all’idea di mettere insieme tutto e il suo esatto contrario per dare vita all’agognata «alternativa alle destre». Staremo a vedere.
Con Schlein vince la sinistra delle tre “g”: globalista, green e gender
Al momento, quel che appare certo è che la vittoria di Elly Schlein allontana la prospettiva di una sinistra davvero riformista in nome di un goscismo delle tre “g”: globalista, green e gender. Ma Boccia non ha dubbi. L’affermazione della candidata italo-svizzera «è la rivoluzione politica tanto attesa». Pochi, di sicuro, si aspettavano che sconfiggesse Stefano Bonaccini. «Ancora una volta la magia delle primarie si è compiuta», spiega con aria ispirata Boccia. Per poi aggiungere: «Un partito che arriva da una sconfitta dura viene positivamente scosso dal proprio popolo».
Boccia intervistato dal Corriere della Sera
Il dirigente dem non teme alcun fallo di frustrazione da parte degli sconfitti. Il Pd, a suo giudizio, non corre il pericolo di una nuova scissione. «Non esiste – taglia corto -, da domani si lavora tutti insieme». Tanto più, aggiungiamo noi, che gli obiettivi dei sostenitori del “nuovo corso” sono estremamente ambiziosi. «Ora – annuncia infatti Boccia – ci uniamo e lavoriamo insieme per far tornare il Pd primo partito, entro le Europee». Tutto legittimo. Quel che non torna è come conciliare la strategia di alleanza con il M5S con l’obiettivo di fare del Pd il partito più votato alle elezioni del prossimo anno, visto che alle Europee si vota con il proporzionale, dove ognuno va per sé. A meno che Boccia e compagni non abbiano deciso di giocare a calcio con l’ovale del rugby.