Il ministero della Giustizia: quel documento citato da Donzelli non è né secretato né classificato
Non era né classificato né, tantomeno, secretato il documento citato dal parlamentare di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli sul leader anarchico Alfredo Cospito detenuto in regime di 41bis nel carcere di Opera.
Lo conferma il ministero della Giustizia. E il Guardasigilli Carlo Nordio si dice pronto a mostrare la relativa documentazione in Parlamento per dimostrare che la vergognosa, infantile polemica messa in piedi dal Pd posa su basi d’argilla.
“La comparazione tra le dichiarazioni rilasciate dall’onorevole Giovanni Donzelli e la documentazione in atti disvela che l’affermazione testuale dell’onorevole – “dai documenti che sono presenti al ministero della Giustizia” – è da riferirsi ad una scheda di sintesi del Nic non coperta da segreto. Non risultano apposizioni formali di segretezza e neppure ulteriori diverse classificazioni sulla scheda”, chiarisce il ministero della Giustizia, spiegando che “Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, conclusa rapidamente la ricostruzione dei fatti richiesta dopo il dibattito parlamentare del 31 gennaio 2023, ritiene doveroso riferire in sintesi le seguenti conclusioni”.
“Quanto al contenuto dei colloqui tra i detenuti Cospito ed altri, riferiti dall’onorevole Donzelli, non sono stati oggetto di un’attività di intercettazione ma frutto di mera attività di vigilanza amministrativa”.
“In conclusione, la natura del documento non rileva e disvela contenuti sottoposti al segreto investigativo o rientranti nella disciplina degli atti classificati”, prosegue il Viminale.
“Per altro la rilevata apposizione della dicitura “limitata divulgazione”, presente sulla nota di trasmissione della scheda, rappresenta una formulazione che esula dalla materia del segreto di Stato e dalle classifiche di segretezza, disciplinate dalla legge 124/07 e dai Dpcm di attuazione, ed esclude che la trasmissione sia assimilabile ad un atto classificato, trattandosi di una mera prassi amministrativa interna in uso al Dap a partire dall’anno 2019, non disciplinata a livello di normazione primaria. Tutta la documentazione idonea a spiegare queste conclusioni sarà illustrata in dettaglio, quando le Camere riterranno opportuno”, conclude la nota del ministero che mette fine alla sguaiata polemica del Pd portata avanti senza alcun rispetto delle istituzioni e della gravità degli argomenti trattati. Perdipiù dando l’impressione tanto agli anarchici quanto alla criminalità organizzata di poter contare su una sponda politica in Parlamento nelle loro battaglie contro il 41 bis, lo Stato e le istituzioni democratiche.