Il professor Zecchi boccia la preside di Firenze: “E’ stata faziosa”. E asfalta gli influencer

25 Feb 2023 10:36 - di Marta Lima

Stefano Zecchi, possibile assessore regionale della nuova giunta lombarda di Attilio Fontana, non si tira indietro: “Sarei onorato di servire un territorio così importante e di collaborare a un progetto politico altrettanto importante come quello di Fratelli d’Italia”, spiega in un’intervista alla Verità, oggi in edicola. E non si sottrae anche al tema del “fascismo” di ritorno, tirato in ballo dalla sinistra sui fatti accaduti all’esterno di un liceo di Firenze. La prima domanda è sulla reprimenda del ministro Valditara alla preside che si era lanciata in un allarmismo ingiustificato in una lettera agli studenti.

Zecchi e Valditara: “Ha fatto bene a criticare la preside di Firenze”

“Penso che il ministro abbia fatto bene a far capire che il suo non è un ruolo burocratico, ma d’indirizzo. Non è lì a mettere timbri come, per certi versi, è stato negli ultimi anni. È giusto dare un indirizzo, perciò non ha sbagliato a intervenire. D’altro canto, anche la preside che ha scritto agli studenti non è una figura burocratica, ma portatrice di un indirizzo. Forse nella sua lettera avrebbe potuto offrire un’interpretazione meno unilaterale dei fatti, ma più articolata e aperta alla complessità”. A Zecchi, però, sta più a cuore il tema della meritocrazia: “Gli attaccanti sono gli studenti. Però va detto che prima di tutto lo studente è un ragazzo, un figlio. Che ha due fonti formative principali: la famiglia e la scuola. Ma se entrambe queste istituzioni sono in crisi egli è privo di una vera guida e sbanda. Ci sono famiglie che premono sulla formazione qualitativa dei ragazzi e, senza che ce ne sia bisogno, li mandano a studiare all’estero con l’idea di renderli più competitivi. A sua volta, la scuola sottolinea che la competitività è un punto fermo: se vuoi puntare in alto devi essere più preparato”.

Le critiche alla logica del “like” sui social

Si passa al tema dei social, su cui il professor Zecchi spiega: “Il like instaura una superficialità emotiva. Il merito è figlio di una continua ricerca esistenziale e culturale. I ragazzi hanno bisogno di una guida per fare le loro scelte. L’influencer imperversa quando dall’altra parte non c’è consapevolezza della vita reale….”. Ogni riferimento ai Fedez e alle Ferragni non è puramente casuale…

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