Infermità mentale, Antoniozzi (FdI) propone una riforma per garantire giustizia alle vittime
Nei giorni scorsi la Corte di Assise di Napoli ha disposto la perizia psichiatrica in carcere per la signora Adalgisa Gamba, rea di avere ucciso nel gennaio del 2022 il figlioletto di due anni, a Torre del Greco, per il timore che potesse essere autistico. La decisione della Corte, fortemente avversata da pubblica accusa e parte civile, si basava su una perizia di parte e su una valutazione dei medici del carcere che avrebbero evidenziato un disturbo psicotico alla signora.
Per troppi crimini si invoca l’infermità mentale
Ieri a Milano una giovane donna è stata arrestata per avere spruzzato più volte uno spray urticante sulla figlioletta di 17 mesi, causandone il ricovero. Un classico esempio di sindrome di Munchausen per procura, una condizione che porta a fare ammalare volutamente i figli che, però, non è pazzia vera e propria. Sono tanti, troppi gli episodi di crimini efferati in cui si invoca la seminfermità o l’infermità mentale del soggetto che ha compiuto un crimine.
Antoniozzi pensa a una riforma del Codice penale
Un trend che preoccupa il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi, il quale ha annunciato una proposta di legge per la modifica degli articoli 88 e 89 del Codice penale che disciplinano l’infermità mentale. Tutto nasce da una sentenza della Cassazione a sezioni unite del 2005, la 9136, che ha dato dignità ai disturbi di personalità nella valutazione di condizionamento della capacità di intendere. E così, giusto per fare un esempio, il signor Giandavide De Pau, pregiudicato pericoloso, ha evitato il carcere dopo uno stupro e ha potuto uccidere, a novembre, le tre povere prostitute al quartiere Prati di Roma.
L’assunto ideologico per cui il male non esiste
Questa fessura ha consentito negli anni a tanti criminali di farla franca. Gli avvocati, legittimamente ci mancherebbe, la usano come ultima carta per evitare un probabile ergastolo. ma dietro c’è anche un assunto antropologico e illuminista secondo cui “ il male “ non può esistere senza pazzia. Eppure, dall’alba dell’uomo , figlicidi e altre condizioni simili sono esistite , purtroppo, per semplice istinto crudele.
Molti criminali si fingono pazzi per sfuggire alle condanne
Gli psichiatri non sono affatto contenti, dovendo ospitare nelle Rems persone che di fatto non hanno nulla o nulla di grave e non potendo occuparsi dei malati veri. Conoscendo la raffinatezza giuridica del ministro Nordio e la sensibilità sul tema del sottosegretario Delmastro, è auspicabile che questa riforma vada avanti. Settori avanzati della sinistra, lontani dalle ideologie, la sostengono. Perché in mezzo a tutto c’è la sacrosanta richiesta di giustizia che proviene dalle vittime (nei casi in cui sopravvivono) e dai loro parenti. Vedere un figlio ammazzato senza che ne segua una pena adeguata è una reiterazione del dolore già vissuto. Certo, la civiltà giuridica impone che una persona non imputabile non venga punita ma la proposta di Antoniozzi introduce la discriminante psicotica come nucleo essenziale di valutazione. Senza contare che simulare condizioni di infermità mentale è vecchio gioco che camorristi e mafiosi, negli anni scorsi, hanno spesso utilizzato per sfuggire alle condanne.