La difesa di Delmastro deposita una memoria in Procura. Cospito esce dall’ospedale e torna in carcere
Caso Cospito, la difesa del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro deposita alla Procura di Roma una memoria difensiva. Nel documento depositato dall’avvocato Giuseppe Valentino viene ricostruita tutta la vicenda. Scaturita dall’intervento in Parlamento di Giovanni Donzelli sulla visita in carcere all’anarchico di una delegazione del Pd. Nel documento vengono anche citate anche alcune pronunce della corte di Cassazione.
Cospito, la difesa di Delmastro deposita una memoria in Procura
Delmastro, iscritto nel registro degli indagati, è stato ascoltato per circa due ore il 17 febbraio scorso a piazzale Clodio. I pm stanno valutando se convocare, come persona informata sui fatti, il vicepresidente del Copasir Donzelli. Che nel corso di una ormai “celebre” seduta alla Camera divulgò notizie sui colloqui in carcere di Alfredo Cospito, in sciopero della fame contro il 41 bis. Che avrebbe suggerito alla delegazione di “parlare” con alcuni esponenti mafiosi.
Nordio: non sono notizie coperta da segreto
Sotto l’incalzare delle proteste della sinistra, che ha denunciato rivelazioni coperte da segreto, è sceso in campo il ministro Nordio. Che chiarisce che le informazioni fornite a Donzelli dal sottosegretario di FdI non erano intercettazioni sottoposte a segreto di Stato.
Il dibattito sul 41 bis e le polemiche della sinistra
Resta caldo il dibattito politico sul regime di 41 bis a cui è sottoposto l’anarchico insurrezionalista. Misura decisa dall’ex ministro della Giustizia del precedente governo. “Credo che le condizioni di Matteo Messina Denaro siano peggiori di quelli di Cospito e non volute”. Così Delmastro due giorni fa palando con l’Agi.
Cospito esce dall’ospedale e torna in carcere
Intanto i medici dell’ospedale San Paolo di Milano hanno dimesso questa mattina Alfredo Cospito. Che da quattro mesi sta portando avanti un prolungato sciopero della fame. Il detenuto è stato riportato nel Sai, servizio di assistenza integrata, dell’istituto penitenziario di Opera. Dove – informano fonti del ministero della Giustizia, continuerà ad essere assicurata la massima attenzione alle sue condizioni di salute.
“Chi dice che bisogna uccidere i carabinieri deve restare al 41 bis”
“Se i motivi per cui si dovesse revocare il 41 bis fossero le condizioni di salute ne revocheremmo troppi”, ha detto ancora l’esponente di Fratelli d’Italia. “Cospito era colui che finché non era al 41 bis scriveva agli anarchici che il salto di qualità doveva essere dall’aggressione alle strutture dello Stato alle persone dello Stato. Uno che dice dal carcere che bisogna ammazzare i carabinieri, deve rimanere al 41 bis”.