La giornata nera delle donne anti-Meloni del Terzo polo. Moratti fuori, Gelmini straparla, Carfagna tace
Il tracollo, l’ennesimo, lascia Carlo Calenda senza parole, anzi, con poche parole, così come Gelmini e Carfagna che si desume non abbiano colto a pieno la catastrofica tornata elettorale delle Regionali, dove in Lombardia il disastro-Moratti è stato il flop principale. “Risultati deludenti. Nel Lazio dove eravamo in coalizione e in Lombardia dove eravamo soli. Le Regionali per un partito nuovo/di opinione sono difficilissime. Da domani si accelera su partito unico e si riparte”, scrive il leader di Azione, mentre Matteo Renzi preferisce tacere.
La disfatta del Terzo polo, le scuse della Gelmini e i silenzi di Carfagna
Anche sul fronte femminile, il Terzo polo è costretto a incassare e cercare qualche motivo per consolarsi, come l’astensione. Letizia Moratti assapora la sconfitta di un progetto politico mai decollato, ma il “pianto” di Maria Stella Gelmini, una delle due anti-Meloni fuoriuscite dal centrodestra, mette malinconia. “La destra ha vinto nettamente le elezioni regionali. Ciò è avvenuto più per il traino di partiti (specie Fratelli d’Italia) ancora in luna di miele con gli elettori che per i propri meriti, programmi, candidati. Il preoccupante dato dell’astensionismo dovrebbe però interrogarci tutti e certamente ha penalizzato le alternative nelle varie formule sperimentate. A Letizia Moratti e Alessio D’Amato va, per quanto ci riguarda, la nostra gratitudine per una battaglia condotta a viso aperto e senza risparmio di energie. Ora Azione e Italia Viva devono proseguire nel percorso che hanno avviato per la costruzione di un nuovo contenitore politico che dia risposte anche ai tanti elettori che, in questa tornata elettorale, sono rimasti a casa”, scrive in una nota Mariastella Gelmini, vicesegretario e portavoce di Azione. Neanche un briciolo di autocritica, anzi. Per la Gelmini il centrodestra continua ad essere in luna di miele ma… non per merito suo.
L’ironia della Ronzulli: “Volevano sostituirci…”
Ha gioco facile, in tv, Licia Ronzulli, fedelissima di Berlusconi, a punzecchiare le transfughe di Forza Italia, anche se Mara Carfagna, l’altra anti-Meloni di Calenda, preferisce tacere. “Ci confermiamo in Lombardia e conquistiamo il Lazio. Gli elettori hanno premiato il buon governo di centrodestra. Forza Italia si dimostra ancora una volta una forza politica trainante e determinante all’interno della coalizione. Ogni tentativo di sostituirla è morto sul nascere”, ha dettp la capogruppo di Forza Italia al Senato e coordinatrice azzurra in Lombardia. Ogni riferimento non è puramente casuale.