“La Meloni ha preso decisioni utili, L’Italia è centrale”: Gentiloni mette la Gruber KO (video)
Uno si aspetta un Paolo Gentiloni soporifero da Lilli Gruber a Otto e mezzo, invece su La7 il commissario europeo agli affari economici e monetari gela la conduttrice a più riprese. Nella puntata del 17 febbraio inizia con una stilettata: “Non esageriamo. Draghi era molto forte. Certamente l’Italia è centrale, lo è stata e lo è tuttora”. Così Gentiloni afferma riferendosi al governo di Giorgia Meloni, dal punto di vista dell’Unione europea. La Gruber sperava in un attacco sul fantomatico isolamento di cui parla la sinistra nel quale il premier avrebbe posto l’Italia. Ma non è così, è una balla. “C’era attesa di un governo italiano molto aggressivamente anti-europeo- spiega l’ex premier- . I primi mesi hanno fatto ricredere chi aveva questi timori. È vero che, almeno fin qui, il governo ha preso decisioni molto utili e importanti”, sottolinea l’ex premier.
Gentiloni: “Con Meloni ci scambiamo messaggi”. Gruber sbianca
Ferita profonda per la Gruber che non trova la sponda. Voleva mettere in scena l’ennesimo processo all’esecutivo, ma si trova un commissario Ue che non cede al “soft power” della conduttrice. “Con Giorgia Meloni, come con tanti governanti europei, – aggiunge anzi Gentiloni – abbiamo un rapporto epistolare, ci scambiamo messaggi. È molto utile”. La Gruber tenta ancora di far “sbottonare” il commissario europeo sul caso del momento, la bagarre sul superbonus. Ma anche su questo tema trova il suo interlocutore insensibile alla voglia di polemica contro il governo di cui La 7 fa una scelta editoriale. Salomonico ma realista risponde:
Gentiloni smentisce Gruber: “Superbonus, riconosco la preoccupazione sui conti pubblici”
“Prendiamo atto della decisione del governo italiano sul Superbonus. Tra gli obiettivi della misura ve ne era uno che ci stava molto a cuore, quello di migliorare le classi energetiche delle abitazioni. Riconosco però le preoccupazioni del ministro Giorgetti sulle conseguenze sui conti pubblici”. Che sarebbero nefaste come molti analisti sui quotidiani stanno evidenziando. Costerebbe allo Stato circa la metà di quanto ammontano i denari del Pnrr.
Pnrr:”Se va male l’Italia, va male tutta la Ue”
E a proposito di questo, la conversazione vira sugli impegni stringenti e Gentiloni avverte: “Il governo italiano è consapevole che ci sono le scadenze del Pnrr. La modifica della scadenza del 2026 richiederebbe la ratifica di 26 parlamenti, lo trovo difficile. Abbiamo distribuito 144 miliardi di euro di cui 67 all’Italia. La responsabilità italiana è grande, perché se va male per l’Italia va male per l’Ue”. Altro che isolamento. Per i suoi furori antimeloniano, la Gruber potrebbe ritentare invitando Elsa Fornero, sicuramente sarà più fortunata….