La Stampa prende di mira Fazzolari: vuole il tiro a segno nelle scuole. Ma a proporlo fu il dem Fioroni col governo Prodi

7 Feb 2023 8:27 - di Vittoria Belmonte
Fazzolari

Quando si dice effetto boomerang… Ecco: è quello che accade oggi al solerte quotidiano La Stampa, diretto da Massimo Giannini. Che ti inventano costoro per tenere alta la polemica contro FdI? Hanno compreso che continuare a parlare di Alfredo Cospito non paga, perché gli italiani – come ha detto Pietrangelo Buttafuoco – tra chi è a favore di Cospito e chi è contro stanno con chi è contro. Quindi cambiano bersaglio. Non mirano più contro Donzelli e Delmstro ma se la prendono con il sottosegretario Fazzolari. Il presunto “scoop” è presentato con titolo altisonante: “Il piano di Fazzolari per i giovani: insegniamo a sparare a scuola”. Il che, messo così, ha una sua aura luciferina…

La Stampa e il tiro a segno

Quindi uno si precipita a leggere e il cronista così spiega: “Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari ha una priorità per il Paese. L’insegnamento del tiro a segno nelle scuole. Il fatto che svela le intenzioni del numero due di Giorgia Meloni va in scena nella Sala dei Galeoni di Palazzo Chigi, ieri.
Sono appena terminate le dichiarazioni congiunte della premier e del primo ministro etiope Abiy Ahmed Ali, Fazzolari si fionda a parlare con il generale Franco Federici, consigliere militare della presidente del Consiglio. Ed ecco cosa gli dice: «Dobbiamo fare un tavolo per un progetto di insegnamento del tiro a segno nelle scuole. C’è tutta una rete di associazioni che si possono coinvolgere e mettere in contatto con il mondo delle scuole. Ci sono ragazzi molto appassionati e bravi che lo fanno nel tempo libero. Manca una struttura e un riconoscimento ufficiale”.

Un quadro fosco tra caccia e pistole

Il dettaglio che il tiro a segno sia una disciplina olimpica è trascuratissimo, mentre mezzo articolo ci racconta della passione del medesimo Fazzolari per le armi. E si ricorda che Tommaso Foti vorrebbe cacciare i cinghiali nel traffico delle arterie metropolitane. Insomma uno scenario da incubo: cacciatori che vanno in giro armati per strada e studenti che anziché studiare puntano le pistole al poligono. Mancano solo le camicie nere per rendere il quadretto più fosco ma già così è abbastanza fosco e anche segno di quanto alla Stampa siano offuscati dal livore e dal desiderio di propaganda.

Fu un ministro Pd a segnalare il tiro a segno come sport da fare a scuola

Non tengono conto infatti di un precedente assai gustoso. E cioè del fatto che nel 2007 il ministro dell’Istruzione Beppe Fioroni, Pd, sotto il governo Prodi, segnalò l’Unione tiro a segno tra le federazioni sportive cui le scuole potevano rivolgersi per le attività sportive e i giochi studenteschi. Anche all’epoca montò una polemica, cui il ministro Fioroni replicò con una nota ufficiale. «Il tiro a segno è una delle 66 discipline olimpiche che dal 1968 costituiscono gli ambiti di gara dei Giochi Sportivi Studenteschi organizzati dal Coni insieme al ministero della Pubblica Istruzione e istituiti per promuovere discipline e valori olimpici. Delle discipline olimpiche, per la cronaca, fa parte anche il tiro con l’arco, senza che questo autorizzi a sostenere che la scuola addestra a fare la guerra tra indiani e cowboys».

Ora, delle due l’una. O era il Pd che fin dal 2007 voleva gli studenti tutti pistoleri oppure quella della Stampa è tutta fuffa. E siccome è tutta fuffa sono i giornalisti di Giannini che dovrebbero frenare l’ansia da prestazione antimeloniana che come un fastidioso prurito li avvolge quando scrivono articoli, origliano conversazioni, fanno titoli altisonanti e inanellano figure barbine.

La smentita di Fazzolari

Fazzolari intanto ha replicato all’articolo definendolo “ridicolo e infondato”. “La chiacchierata tra me e il generale Federici – prosegue – consigliere militare del Presidente Meloni, che il giornalista di La Stampa crede di aver carpito come uno scoop verteva su tutt’altro. La necessità di fornire maggiori risorse per l’addestramento di Forze armate e Forze di polizia e oltre a ciò l’ipotesi di prevedere un canale privilegiato di assunzione in questi corpi dello Stato per gli atleti di discipline sportive reputate attinenti, anche se non olimpiche, quali paracadutismo, alpinismo e discipline di tiro. Due misure alle quali lavoreremo al più presto”.

 

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