La Trota – Rivodutri
La Trota
Via Santa Susanna, 33 – 02010 Rivodutri – Rieti
Tel. 0746/685078
Sito Internet: www.latrota.com
Tipologia: ricercata
Prezzi: menù degustazione: Acqua e Terra 140€, tre piatti a scelta 100€, 4 quattro piatti a scelta 120€
Chiusura: Domenica sera, Martedì e Mercoledì
OFFERTA
Per chi ama mangiare bene ed è anche appassionato di giardinaggio, c’è un motivo in più per andare a provare La Trota, il ristorante dei fratelli Serva che è situato a Rivodutri, a pochi passi dalle sorgenti di Santa Susanna. Il menù è piantabile, nel senso che il foglio A4, su cui sono riportati i piatti, è composto di una speciale carta nella cui trama vi sono dei semi, che una volta messi nella terra germoglieranno in piantine o fiori (sempre se il vostro pollice verde è più verde di Hulk!). Detto ciò, se anche le piantine non usciranno vi rimarrà sempre un piacevolissimo ricordo del pranzo o della cena che farete, visto il livello molto alto della cucina che sa cimentarsi in modo eccellente con gli ingredienti del territorio, pesci d’acqua dolce in primis. “Acqua” e “Terra” sono i due menù degustazione presenti (entrambi di 8 portate), rispettivamente proposti al costo di 140 euro, ma c’è anche la possibilità di scegliere 3 o 4 piatti dai due menù al costo di 100 e di 120 euro, bevande escluse. Dopo un gradito calice di bollicine reatine a base di Sangiovese e Malvasia accompagnato da dei grissini sottilissimi e gustosissimi, abbiamo assaggiato una ricotta di pecora con olio agli asparagi, verdure di stagione e chips di carciofo croccante, un piccolo parallelepipedo di scorzanera marinato con speck di carpa fatto in casa e un ottimo cubotto di trota con foie gras, grande classico dei fratelli Serva. Bella consistenza e sapore deciso per il pesce gatto servito con salsa di mandorle alla base e palline di mela a dare una lieve acidità. Si prosegue su alti livelli con un piatto presente nel menù dal 2001 (e che speriamo non tolgano mai), che è un po’ la cifra stilistica della cucina de La Trota: la zuppa di tinca con passaggio speziato e capelli d’angelo. Il brodo speziato viene preparato davanti al cliente in una caffettiera napoletana per poi essere versato sul piatto che raccoglie un nido di sottilissimi capelli d’angelo che cuoceranno in un istante; sotto fettine sottili di tinca da mangiare insieme alla pasta. Pochi palati sanno apprezzare l’anguilla e pochi chef la sanno cucinare: qui il problema non sussiste, visto che il filetto è stato sapientemente trattato e poi laccato, così come il kiwi che l’accompagna, bilanciando nel modo giusto la grassezza del pesce con l’acidità del frutto. Una fresca variante del Moscow mule a base di crescione e vodka è stato lo stacco tra le portate salate e quelle dolci, le quali si sono rivelate delle vere golosità, a partire dalle fragole con yogurt di pecora e meringa alla genziana (soffice, ariosa e croccante, oltre ad essere piacevolmente amarognola) fino ad arrivare alle golosissime mini-bombe da “pucciare” nelle quattro salse disponibili: cioccolato bianco, cioccolato fondente, frutti di bosco e crema classica. Un caffè leggermente sottoestratto ma dall’aroma interessante ha concluso il pasto.
AMBIENTE
Se la grande sala interna è arredata in modo sobrio ed elegante, con delle piccole mezze colonne quadrate per creare degli spazi riservati, l’ambiente esterno, fruibile con la bella stagione vi lascerà senza fiato: i bei tavoli dalla superficie lavorata sono disposti lungo il ponticello sotto cui scorre il fiume, creando, soprattutto di sera, un’atmosfera davvero romantica.
SERVIZIO
Professionale, simpatico e fluido nei tempi.
Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2023 – www.lapecoranera.net