L’agguato di 6 mesi fa non ha fermato Salman Rushdie. Domani esce il suo nuovo romanzo

6 Feb 2023 15:54 - di Redazione
Salman Rushdie

Era il 12 agosto di un anno fa quando un fanatico armato di coltello lo aggredì sul palco di un festival letterario nello Stato di New York, ferendolo irrimediabilmente a un occhio e a una mano. Da allora sono passati sei mesi, ma Salman Rushdie – benché ancora convalescente – non ha rinunciato a scrivere. Martedì 7 febbraio, infatti, arriva nelle librerie della Mondadori, in contemporanea con le uscite negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e negli altri Paesi di lingua inglese del Commonwealth il suo 15° romanzo: La città della vittoria” (Victor City), ambientato nell’India del XIV secolo.

Si intitola “La città della vittoria“: in Italia è edito da Mondadori

Come si ricorderà, nel 1988 Salman Rushdie fu oggetto di una fatwa (in pratica una condanna a morte) da parte dell’ayatollah Khomeini per aver scritto “Versetti satanici“, romanzata  rappresentazione della vita di Maometto ritenuta blasfema da una parte del mondo islamico. Khomeini appose una taglia di 2,5 milioni di dollari sulla sua testa e istigò i musulmani a prenderlo di mira. Cosa avvenuta sei mesi fa, a distanza di 35 anni. È il motivo per cui Andrew Wyle, agente del 75enne scrittore anglo-indiano, ha annunciato che per “La città della vittoria” non ci saranno presentazioni pubbliche. Il romanzo parla della creazione di miti, della narrazione e del potere duraturo del linguaggio: un tema particolarmente caro a Rushdie.

Salman Rushdie subì un attentato il 12/8 scorso

Secondo lo scrittore Michael Cunningham, «”Victor City” è un’opera vasta e profonda, svettante e scintillante. Ogni pagina è magica, ogni pagina è meravigliosa. Nel senso di un’opera d’arte significativa, non assomiglia a nessun altro romanzo che potrei nominare». Salman Rushdie è da lungo tempo uno degli scrittori più celebri al mondo. Finora ha pubblicato 14 romanzi, spesso opere fantastiche che mescolano storia e politica con elementi di realismo magico. Nato a Mumbai (allora Bombay) nel 1947, ha pubblicato il suo primo romanzo, “Grimus“, un racconto di fantascienza che ha definito «giustamente oscuro», nel 1975. Sei anni dopo pubblica “I figli della mezzanotte“, una favola di realismo magico ambientata in India subito dopo la Partizione. È il romanzo con cui vince il Booker Prize e che lancia la sua carriera.

 

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