Letta ha un sussulto di realismo: «Meloni meglio del previsto». Nel Pd scatta la crisi isterica
Sta provocando delle reazioni ai limiti dell’isteria il sussulto di realismo su Giorgia Meloni avuto da Enrico Letta. In un’intervista al New York Times, infatti, il segretario Pd uscente ha ammesso che il premier si è rivelata «migliore di quanto ci aspettassimo», in particolare sulle questioni economiche e che «la realtà è che lei è forte».
Letta ammette: «Meloni migliore di quanto ci aspettassimo. La realtà è che lei è forte»
«È in piena luna di miele, senza un’alternativa all’interno della maggioranza e con l’opposizione divisa», ha proseguito Letta, continuando a criticare comunque Meloni su questioni come immigrazione, giustizia e diritti, sebbene abbia spiegato di ritenere che «finora non è stato fatto nulla di spettacolare, nulla di drammatico», ha sottolineato il New York Times.
Nel Pd scatta la crisi isterica
Insomma, Letta non ha fatto altro che un’operazione di realismo, chissà, magari anche prendendo atto del fatto che gli allarmi, le polemiche strumentali, la continua negazione delle evidenze non giova all’opposizione, come ha dimostrato per l’ennesima volta il voto alle regionali. Tanto è bastato, però, per suscitare qualche crisi di nervi nel Pd. «C’è qualcosa che non va. Mettiamoci d’accordo compagni e amici», ha scritto Andrea Orlando su Facebook, elencando una serie di misure che il Pd ha cavalcato come malefatte del governo: dalla manovra al decreto Ong, fino alla «copertura» che il premier avrebbe garantito a esponenti del governo che si sarebbe «resi responsabili di comportamenti gravi e di un utilizzo inaccettabile delle istituzioni contro l’opposizione». «Come si fa a dire contemporaneamente che sono capaci (di cosa?) o che sono meglio di quanto ci aspettassimo? Davvero, mettiamoci d’accordo compagni e amici», si è lamentato Orlando.
Da Orlando a Provenzano, il rifiuto dei dem per il realismo
A stretto giro è intervenuto anche Giuseppe Provenzano, stavolta su Twitter. «Il governo Meloni è il peggiore di sempre. Nel Pd c’è chi pensa di no? È il governo delle disuguaglianze, come si fa a dire che “è capace” e di “misurare le critiche”? Pensiamo a fare opposizione e costruire l’alternativa. Le primarie servano a questo. O almeno a fare chiarezza», ha cinguettato il vicesegretario Pd, confermando che fra i dem c’è chi ce la mette davvero tutta per continuare a perdere.