Medico scolastico: la proposta di Gemmato piace ai pediatri. “Va reintrodotto, serve alla prevenzione”
“La figura del medico scolastico sarebbe una conquista per il nostro sistema sanitario nazionale”: chiede un ritorno all’antico, il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, intervenendo Conferenza nazionale sulla Nutrizione, in corso al Ministero della Salute.
La proposta del sottosegretario alla Salute Gemmato
“Quando andavo a scuola – osserva l’esponente di Fratelli d’Italia – il medico scolastico andava a visitare tutti i bambini, verificandone le condizioni di salute. Naturalmente cinquant’anni fa nelle regioni del Sud, da cui provengo, la situazione era diversa da adesso, ma credo che, se avessimo disponibilità di medici, il ritorno della figura del medico scolastico sarebbe, oggi, una conquista per il nostro sistema sanitario. Allo stesso modo credo che, anche dalle scuole elementari, potremmo prevedere biologi e medici che si occupano di nutrizione, per illustrare agli studenti corretti stili di vita e alimentari. Questi sono i concetti che dovremmo mettere in campo per una nuova prevenzione dal basso”.
Il ritorno al medico scolastico “sarebbe importante” anche dal punto di vista dei pediatri. A sottolinearlo all’Adnkronos Salute è Italo Farnetani, professore ordinario di Pediatria dell’Università Ludes-United Campus of Malta, che ricorda un dato: “C’è un 10% di popolazione under 18 che non viene visitata da nessun medico, né pediatra, né dentista. Questo limita la prevenzione. Avere il medico scolastico permetterebbe di poter visitare tutti i bambini”, intercettando anche quelli che altrimenti sfuggirebbero all’occhio del camice bianco, osserva. Un tema a lui caro quello dei medici fra i banchi di scuola.
Farnetani: “Fu un errore abolire questa figura nel 1979”
“Ho sempre pensato fosse importante la medicina scolastica – racconta spesso – e criticai quando fu abolita di fatto nel 1979 con l’introduzione del sistema sanitario nazionale”. Per Farnetani sarebbe benvenuta negli istituti scolastici anche la figura dello psicologo, pensandolo “inserito in un quadro più grande di collaborazione interdisciplinare fra docenti, psicologi e pediatri”, ha evidenziato in diverse occasioni. Il ragionamento è che “la scuola è un osservatorio privilegiato” e, soprattutto in certi casi, far entrare la medicina ‘in aula’ può “il modo per visitare o incontrare un minore”.
Medico scolastico: ecco quali sono i vantaggi
Una carta da giocare, insomma, sia nella scuola primaria che secondaria, e sia in chiave di “prevenzione”, conclude Farnetani, sia per rilevare tempestivamente eventuali difficoltà. Per esempio, “a volte il basso rendimento scolastico può essere dovuto anche a problematiche di salute come deficit visivi o uditivi, mentre nella scuola secondaria di secondo grado il focus è il disagio psicologico”.