Meloni, il benessere della persona al centro: con “Voce alla Sla” l’Italia eccelle per impegno e generosità
I bisogni della persona, delle famiglie, al centro dell’attenzione di Giorgia Meloni e del governo di cui è alla guida. Sono una nota distintiva della personalità e dell’azione politica del premier in carica, di cui oggi il presidente del Consiglio torna a rinnovare l’impegno e a sottolineare l’importanza in un videomessaggio per la conferenza stampa di presentazione del progetto Voce alla Sla che si è tenuto a Roma.
Il videomessaggio di Giorgia Meloni alla presentazione del progetto “Voce alla Sla”
«Come sapete, la perdita della capacità di parlare con la propria voce è una delle ragioni di maggiore sofferenza per le persone che sono affette da Sla, la sclerosi laterale amiotrofica. Perdere la propria voce vuol dire perdere un pezzo fondamentale della propria identità, della capacità di relazionarsi con l’altro, a partire dai propri cari e da chi ti vuole bene», ha esordito Giorgia Meloni nel suo intervento alla presentazione del progetto intestato alla ricerca sulla Sla.
Meloni: «Con Voce alla Sla l’Italia è protagonista nell’innovazione e nella ricerca»
Quindi, ha proseguito: «Voi avete scelto di raccogliere questa sfida. Di mettere la tecnologia al servizio della persona e di immaginare una sinergia capace di ridare la voce a chi l’ha persa. Sono davvero contenta che l’Italia possa essere protagonista in questo campo. Dimostrare una grande capacità di innovazione. Trasversalità. Multidisciplinarietà, ma soprattutto di generosità». Una dedizione frutto di generosità e determinazione votate a una delle battaglie più dure contro una malattia che spegne progressivamente l’identità.
«Il progetto dimostra che l’Italia non ha niente da invidiare a nessuno»
Una malattia che inibisce la possibilità di esprimersi e comunicare. Per questo, ha poi proseguito la Meloni rivolgendosi ai responsabili del progetto emblematicamente intitolato Voce alla Sla, «vi ringrazio per essere riusciti a coniugare tecnologia e solidarietà. E per aver dimostrato che l’Italia non ha niente da invidiare a nessuno. Che ha tutte le carte in regola per essere avanguardia nell’innovazione e nella ricerca».
«La salute non è solo cura ed esclusione della malattia, ma pieno benessere della persona»
«La salute – ha aggiunto quindi a stretto giro la Meloni – non è solo cura ed esclusione della malattia, ma pieno benessere della persona. E il benessere di una persona con Sla passa anche dalla capacità di potersi esprimere con la propria voce. Dalla capacità di esprimere pienamente le proprie emozioni e di relazionarsi con l’altro. Ho avuto modo di guardare lo spot del vostro progetto e devo confessarvi che l’ho trovato molto emozionante».
Una “banca della voce” per donare qualcosa di sé all’altro
Quindi, in conclusione, proprio in riferimento alla generosità che si traduce in impegno e solidarietà, il presidente del Consiglio ha aggiunto: «Di norma una persona mette in banca ciò che possiede e che non vuole dare a nessuno. Lo fa per metterlo al sicuro e per evitare che qualcuno possa rubarlo. Questo progetto va nella direzione diametralmente opposta. Si crea una “banca della voce” per donare qualcosa di sé all’altro. E ciò che decidiamo di donare è qualcosa di molto personale: la voce».
«Generosità e impegno nella ricerca, come nello spirito del nostro governo che mette al centro la persona»
E infine: «È un po’ come donare un pezzo di noi stessi a chi quel pezzo di sé lo ha perso a causa della malattia. San Giovanni Paolo II ha scritto che “non è ricco colui che possiede, ma colui che dà. Colui che è capace di donarsi”. Ecco – ha chiosato Giorgia Meloni – questo è lo spirito alla base dell’impegno del nostro Governo nei confronti della disabilità. È lo spirito che ci porta a mettere al centro di ogni cosa che facciamo la persona. I suoi bisogni di presa in carico, di assistenza e di cura, è lo spirito che ci fa essere al fianco delle famiglie. Delle associazioni e delle istituzioni, che ogni giorno si rimboccano le maniche per migliorare la qualità della vita delle persone più fragili».