Moma – Roma
Moma
Via di San Basilio, 42/43 – 00187 Roma
Tel. 06/42011798
Sito Internet: ristorantemoma.it
Tipologia: tradizionale / rivisitata
Prezzi: antipasti 18/20€, primi 18/20€, secondi 36€, dolci 12/15€, degustazione 7 portate 110€
Chiusura: Sabato a pranzo, Domenica
OFFERTA
Continua il sodalizio tra i fratelli Pierini e il giovane chef Andrea Pasqualucci, che, anche quest’anno si rivela abile nel mantenere alto il livello della sua offerta gastronomica fatta di una cucina diretta e con un occhio di riguardo verso le materie prime. Per la nostra cena abbiamo deciso di affidarci in toto alle sapienti mani del capocuoco, scegliendo l’unico menù degustazione presente in carta, composto da 7 portate al prezzo di 110€. Il nostro percorso è iniziato con l’interessante set di entrée formato da due crackers integrali farciti con un semifreddo al pecorino e marmellata di fichi, una mini tartare di manzo con cetriolini, una barbabietola in giardiniera con salsa tonnata ed uva passa, uno a base di fegatini di pollo con gelatina di peperone, un cracker di semi con burro alle erbe fini e aringa affumicata e, infine, il tacos di baccalà mantecato, unico neo della serata, in quanto decisamente troppo salato. Correttamente eseguito ma leggermente monocorde il primo antipasto, composto da una crema di sedano rapa arrosto, un crumble salato e verdure di stagione, di cui una parte realizzate in giardiniera. Ottima, invece, la tagliatella di seppia cotta a bassa temperatura con olive itrane, capperi ed origano, servita con una gustosissima salsa alla puttanesca; perfetta trait d’union tra tecnica e un gusto rincuorante, che sa di casa. Buona anche la realizzazione della gricia, ma il vero protagonista è, anche quest’anno, l’ineccepibile risotto alla camomilla con cubotti croccanti di anguilla affumicata, miele ed origano, un piatto avvolgente ed entusiasmante, che rende di per sé il locale meritevole di una sosta. Ben cotto, anche se troppo sapido, il polpo alla piastra con radici e dragoncello, per fortuna in porzione ridotta altrimenti sarebbe stato difficile terminarlo. Il primo step delle portate dolci è stato un delizioso e rinfrescante pre dessert a base di yogurt con cuore di mela verde e una scenografica cialda al miele a forma di alveare. Non convincente, invece, il dessert vero e proprio, ovvero dei ravioli di zucca in purezza farciti con castagne, Cognac Rémy Martin, accompagnati da un gelato al cioccolato e da una salsa al caramello salato, quest’ultima tanto dolce da sovrastare gli altri sapori nel piatto e da rendere l’insieme stucchevole. Anche per la piccola pasticceria ci saremmo aspettati un’attenzione maggiore, visto il livello generale della degustazione. Un buon caffè dall’estrazione corretta ha concluso il nostro pasto.
AMBIENTE
Il ristorante vero e proprio si sviluppa al primo piano del locale, con un arredamento elegante e in stile minimal. Da segnalare che, nelle giornate più movimentate, l’acustica può risultare disturbante. I tavoli tondi sono ampi e dalla mise en place essenziale e pulita.
SERVIZIO
Personale cordiale, preciso e sorridente.
Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2023 – www.lapecoranera.net