Nordio: “Cospito orienta gli anarchici, il 41 bis rimane”. Foti: “Il ministro ha spiegato tutto, ora basta”

15 Feb 2023 18:41 - di Eugenio Battisti

“Gli eventi critici hanno indotto a ritenere la pericolosità di Alfredo Cospito non solo confermata ma aumentata. E permane la sua capacità di orientare la galassia anarco-insurrezionalista”. Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio riferendo alla Camera sul caso Cospito. “I suoi appelli non sono ignorati. Ei sono trasformati in un’onda d’urto”, aggiunge il  Guardasigilli riportando il parere della procura nazionale antimafia e antiterrorismo.

Nordio alla Camera: Cospito resta pericoloso

Tutti i profili di pericolosità del leader anarchico in sciopero della fame contro il 41 bis risultano confermati, chiarisce Nordio. Che aggiunge: “Il regime carcerario differenziato ha natura preventiva. Quindi, è sufficiente che sussista il pericolo e non già l’effettività di contatti con l’esterno da parte del detenuto”. Quanto al polverone sollevato dalla sinistra sulle parole di Giovanni Donzelli a proposito della visita della delegazione dem a Cospito, il ministro conferma che non ci sono ipotesi di reato. “Nessuna intercettazione è mai stata divulgata perché non ci sono intercettazioni”, chiarisce Nordio. “I colloqui non sono oggetto di intercettazioni ma di vigilanza amministrativa”. E ancora: la dicitura “limitata divulgazione” apposta sui documenti a cui ha fatto riferimento Donzelli “è una formulazione che esula dal segreto di Stato. E da classificazioni di segretezza. E non è idonea a connotare il documento trasmesso come classificato. Si tratta solo di una mera prassi amministrativa”.

I documenti di Donzelli non erano segretati

Nordio ha anche chiarito nella sua informativa che sulla decisione di non revocare il 41 bis per Cospito non ha influito, “né poteva influire, la requisitoria del procuratore generale della Corte di Cassazione. Il pg ha depositato un parere che è un atto endo-processuale, che il Ministero non può conoscere. Quell’atto non poteva e non doveva essere inviato al ministero”. Soddisfatto dell’intervento del Guardasigilli il capogruppo di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti.  “Da quello che lei ci ha detto e confermato, rimane scolpito in quest’Aula che nessuno da questi banchi ha violato qualsiasi norma di legge. O ha fatto atti contrari ai propri doveri d’ufficio. Questo non lo accettiamo”.

Foti: il ministro ha chiarito. Ma la sinistra non ci sta

Come da copione l’opposizione non ci sta. E torna a processare il titolare del ministero della Giustizia, colpevole di “coprire” gli esponenti di FdI. Se Deborah Serracchiani parla di diffusione di dati sensibili e non divulgabili, Alleanza Verdi e Sinistra non è da meno. “Ci aspettavamo che chiarisse il caso Donzelli-Delmastro ma il ministro Nordio ha solo alzato il muro”, ha detto la capogruppo Luana Zanella. Parole che Foti non ha apprezzato e ha vistosamente criticato in aula. Tanto da scatenare la reazione furiosa di Fratoianni. “Foti, invece di fare il capogruppo del partito di maggioranza relativa, si comporta da cafone. Si è messo a urlare alla fine dell’intervento di Zanella. È un cafone, punto”. La bagarre ha costretto il presidente della Camera Lorenzo Fontana a sospendere i lavori per qualche minuto .A calma ripristinata Foti fa sapere che per lui le parole del leader di sinistra italiana sono “una medaglia al valore. È un analfabeta istituzionale, che altro non sa che dar via del suo”.

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