Ottomila euro agli scafisti per morire in Italia: il tariffario della strage di migranti a Crotone
Ottomila euro a testa per andare a morire in Italia. Era questo il tariffario degli scafisti, arrestati, che hanno condotto i migranti a Steccato di Cutro, zona marina del comune di Cutro, vicino Crotone, dove poi è avvenuto il tragico naufragio. Resta al momento 63 il numero di vittime accertate. L’ultimo corpo recuperato è stato quello della ragazzina di 14 anni trovata ieri sera sulla spiaggia. Le ricerche sono proseguite nella notte con due unità navali della Guardia Costiera della classe “Ogni tempo” supportate da una imbarcazione della Guardia di Finanza cui si uniranno, questa mattina, pure le motovedette S.A.R. Queste ultime sinora non sono state utilizzabili a causa delle cattive condizioni del mare.
Naufragio, proseguono le ricerche dei corpi dei dispersi
Sempre oggi riprenderà “l’operatività alternata del dispositivo di oggi – come spiega la prefettura – mediante l’impiego di un elicottero dei Vigili del Fuoco e uno della Guardia di Finanza”. La perlustrazione in mare è a cura dei nuclei sommozzatori dei Vigili del Fuoco e della Guardia di Finanza che riprenderà sempre oggi. Il punto della situazione è stato fatto ieri sera, nella prefettura di Crotone, nel corso di una riunione del Centro coordinamento soccorsi.
Il tariffario degli scafisti arrestati a Crotone
Ottomila euro per ognuno dei migranti, saliti a bordo della barca naufragata ieri mattina davanti alle Coste di steccato di Cutro. I risparmi di una vita per molti dei migranti finito poi in acqua. E’ quanto ha scoperto la Procura che ha emesso i tre fermi di polizia giudiziaria per altrettanti scafisti, di cui uno minorenne. I due di maggiore età, un turco e un pakistano, sono stati portati nel carcere di Crotone. Il minorenne nel carcere minorile di CatanzarSecondo una prima ricostruzione, l’imbarcazione era partita giovedì mattina, 23 febbraio, da Izmir, in Turchia, con un carico di cittadini iracheni, iraniani, afghani e siriani. A bordo almeno 180 persone.
Arrivati sulle rive di Crotone, la nave si è imbattuta su una secca e si è spezzata in due. Con gli ultimi corpi recuperati le vittime accertate finora salgono a 63, ma si teme possano essere molte di più. La procura di Crotone ieri ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di omicidio, disastro colposo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I sopravvissuti sono stati 79. Secondo una prima ricostruzione, l’imbarcazione era partita giovedì mattina, 23 febbraio, da Izmir, in Turchia, con un carico di cittadini iracheni, iraniani, afghani e siriani.