Papa Francesco: “Non ho in agenda le dimissioni, il ministero è ‘ad vitam’. Il resto è chiacchiericcio”
“Io credo che il ministero del Papa sia ad vitam. Non ho in agenda le dimissioni”. Queste le parole di Papa Francesco nel suo dialogo con i Gesuiti del Congo e Sud Sudan in occasione del recente viaggio apostolico. Il Pontefice nel dialogo coi Gesuiti reso noto dal direttore di Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, nell’ultimo numero della rivista, torna sulle voci di eventuali dimissioni ventilate dopo la morte di Benedetto XVI.
Papa Francesco: Dimissioni non in agenda
“E’ vero che io ho scritto le mie dimissioni due mesi dopo l’elezione e ho consegnato questa lettera al cardinale Bertone. Non so dove si trovi questa lettera. L’ho fatto nel caso che io abbia qualche problema di salute che mi impedisca di esercitare il mio ministero e di non essere pienamente cosciente per poter rinunciare. Questo però non vuol affatto dire – puntualizza Bergoglio- che i Papi dimissionari debbano diventare, diciamo così, una ‘moda’, una cosa normale. Benedetto ha avuto il coraggio di farlo perché non se la sentiva di andare avanti a causa della sua salute. Io per il momento non ho in agenda questo. Io credo che il ministero del Papa sia ad vitam. Non vedo la ragione per cui non debba essere così”.
Papa, dimissioni: “A dar retta al ‘chiacchiericcio’ …”
Sono parole di grande chiarezza dopo il “chiacchiericcio” avvenuto dopo la morte del Papa emerito. Bergoglio chiama in causa la tradizione: “Pensate che il ministero dei grandi patriarchi è sempre a vita. E la tradizione storica è importante. Se invece stiamo a sentire il ‘chiacchiericcio’, beh, allora bisognerebbe cambiare Papa ogni sei mesi!”. Circa la Compagnia di Gesù, ha aggiunto: “Sì, su questo io sono ‘conservatore’. Deve essere a vita. Ma, ovviamente, si pone la stessa questione che riguarda il Papa. Padre Kolvenbach e padre Nicolás, gli ultimi due precedenti Generali, hanno lasciato per motivi di salute. Mi sembra importante ricordare pure che un motivo del generalato a vita nella Compagnia nasce anche per evitare i calcoli elettorali, le fazioni, il chiacchiericcio…”, osserva il Papa.
“Stiamo preparando un incontro con il Patriarca Bartolomeo”
Papa Francesco ha poi parlato di un suo grande cruccio, la guerra. “In questi giorni – ha proseguito il Pontefice – mi colpiscono i racconti delle violenze. Mi colpisce soprattutto la crudeltà. Le notizie che vengono dalle guerre che ci sono nel mondo ci parlano di una crudeltà persino difficile da pensare. Non solo si uccide, ma lo si fa crudelmente. Per me questa è una cosa nuova. Mi dà da pensare. Anche le notizie che arrivano dall’Ucraina ci parlano di crudeltà. E qui in Congo lo abbiamo ascoltato dalle testimonianze dirette delle vittime”.
E ha concluso: “Stiamo preparando un incontro per il 2025 con il patriarca Bartolomeo: vogliamo arrivare a un accordo per la data della Pasqua, che proprio in quell’anno coincide”. “Vediamo se così possiamo accordarci per il futuro. E vogliamo celebrare questo Concilio come fratelli. Ci stiamo preparando. Pensate che Bartolomeo è stato il primo Patriarca che dopo tanti secoli è venuto all’inaugurazione del ministero di un Papa!”, ha ricordato Papa Francesco.