“Parigi sbaglia, ma nessuno strappo”: da Tajani a Bernini, governo unito sul richiamo alla Francia
Con la Francia “non è stato uno strappo, secondo me è stato un errore non coinvolgere l’Italia, dato che c’è il Trattato del Quirinale. Dobbiamo andare avanti e quello che conta è l’unità degli europei per sostenere l’Ucraina”: spegne ogni polemica il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Una tesi sul filo di quanto dichiarato da Giorgia Meloni nell’incontro con la stampa a Bruxelles. “Il tema non è il gelo con Macron – aveva spiegato il nostro premier – ma che l’Italia è una nazione abbastanza centrale in Ue da dover dire quando su qualcosa non è d’accordo”.
“Dalla Francia una piccola sgrammaticatura”
“Il rapporto con Parigi non si è mai strappato – ribadisce il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini – Abbiamo in esecuzione il Trattato del Quirinale per una cooperazione rafforzata tra l’Italia e la Francia, abbiamo in essere contatti e rapporti di ogni genere perché sono tante le cose che ci uniscono. C’è stata solo una piccola sgrammaticatura da parte dell’Eliseo che noi generosamente perdoniamo”.
“L’Italia è centrale nell’Unione europea”
Un concetto espresso con altrettanta convinzione da Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. “Rivendichiamo con orgoglio la centralità dell’Italia che il governo Meloni è riuscito ad ottenere anche nel recente Consiglio europeo. Nessuna frizione, nessuna battaglia politica con Francia e Germania, come la sinistra vorrebbe far credere, ma solo il dovere di esprimersi chiaramente quando non si è d’accordo su iniziative che rischiano di dividere l’Europa. Diversi i risultati ottenuti a Bruxelles, a partire dal tema dell’immigrazione. Grazie a Giorgia Meloni, infatti, si cambia approccio: per la prima volta si mette nero su bianco che l’immigrazione è un problema di tutta l’Unione Europea e non solo dell’Italia. Bene così, avanti per il bene della nostra Patria, anche in Europa”.
“L’asse privilegiato Parigi-Berlino? Da ben prima del governo Meloni”
Mentre Stefania Craxi, presidente della Commissione Affari Esteri a Palazzo Madama all’Adnkronos rimarca: ”L’Italia non è isolata, né credo che qualcuno in Europa pensi che si possa fare a meno di un Paese fondatore come il nostro. Se lo si pensasse, si commetterebbe un grave errore di valutazione. Lo stato delle cose, credetemi, è un tantino diverso da come ci viene raccontato e rappresentato da certa informazione. L’Unione europea – aggiunge la parlamentare di Forza Italia – è un club a 27, le intese sui dossier sono, da sempre, a geometria variabile e non sempre trovano realtà con Francia e Germania dalla stessa parte. Certo, è indubbio che esista quella che viene definita una ”relazione speciale” tra Parigi e Berlino. Ѐ così non da oggi, ma da ben prima che ci fosse la Meloni al governo – chiarisce la senatrice – Semmai, bisognerebbe accusare di velleità quanti nel nostro Paese hanno pensato in anni recenti di poter incrinare questo rapporto, e queste persone non si trovano nelle file del centrodestra”.