Pure James Bond sotto la scure della cancel culture: via termini razzisti e frasi “a rischio”
Via parole come «negro», «nero» o «africano» e una dicitura all’inizio dei romanzi che spiegherà che «questo libro è stato scritto in un’epoca in cui erano comuni termini e atteggiamenti che potrebbero essere considerati offensivi dai lettori moderni». Dopo il caso dei romanzi di Roald Dahl, dal Regno Unito arriva la notizia che anche le storie di James Bond saranno “ripulite” per renderle più vicine alla sensibilità attuale. Il caso, però, appare meno controverso di quello dell’autore della Fabbrica di cioccolato: lo stesso Ian Fleming, infatti, prima della sua scomparsa avvenuta nel 1964, aveva autorizzato delle modifiche ai testi.
Dai romanzi su James Bond via le parole che «potrebbero essere considerate offensive»
Come rivelato dal Telegraph, il nuovo corso inizierà con la ristampa di Casino Royal, prevista per aprile, in occasione dei 70 anni dall’uscita del romanzo, che inaugurò la saga della spia più famosa al mondo. Per la prossima edizione sono stati apportati alcuni aggiornamenti per cancellare parole che oggi potrebbero suscitare polemiche, ha spiegato al quotidiano un portavoce della Ian Fleming Publications Ltd, che detiene i diritti dello scrittore britannico, assicurando però che sarà mantenuta la massima fedeltà al testo originale e al periodo in cui è ambientato. Inoltre, ogni nuova edizione di James Bond sarà preceduta da quell’avviso sulla diversa sensibilità esistente all’epoca della stesura dei romanzi, che ricorda quanto già previsto dalla Disney per film come Dumbo o gli Aristogatti.
Alcune modifiche autorizzate da Ian Fleming
Tra le parole comunemente usate da Fleming e messe al bando c’è «negro», è stato sostituito con «persona di colore» o «uomo di colore». In altri casi, sono stati modificati i riferimenti. Ad esempio, in Vivi e lascia morire (1954), l’opinione di Bond sugli africani che operano nel commercio dell’oro e dei diamanti come «tipi piuttosto rispettosi della legge, a parte quando hanno bevuto troppo» è stata modificata in «tipi piuttosto rispettosi della legge, a mio parere». Le modifiche di questo romanzo erano state autorizzate dallo stesso Fleming prima della sua scomparsa, avvenuta nel 1964. Un’altra scena del libro, ambientata durante uno strip tease in un nightclub di Harlem, in origine era «Bond sentiva il pubblico ansimare e grugnire come maiali alla mangiatoia». È stato modificato in «Bond poteva percepire la tensione elettrica nella stanza». In molti libri, tra cui Thunderball (1961), Quantum of Solace (1960) e Goldfinger (1959), inoltre, sono state eliminate le etnie. «Seguendo l’approccio di Ian Flaming, abbiamo esaminato le occorrenze di diversi termini razziali nei libri e abbiamo rimosso una serie di singole parole o le abbiamo sostituite con termini oggi più accettati ma in linea con il periodo in cui i libri sono stati scritti», ha fatto sapere la Ian Fleming Publications Ltd.
L’editore di Roal Dahl fa marcia indietro dopo la bacchettata di Camilla
Intanto l’editore Puffin, che edita Dahl, ha fatto un passo indietro dopo le polemiche scoppiate per la revisione dei testi con la cancellazione di parole come «grasso» e «nano» o la modifica delle letture di Matilda, protagonista dell’omonimo romanzo, che non leggerà più Kipling o Conrad, ma Jane Austin. Ci sarà comunque un’opera di “ripulitura” secondo quella che è ritenuta la sensibilità moderna, ma per lo meno al fianco dei nuovi testi rivisti e corretti continueranno a essere pubblicati anche quelli nella versione originale. Fra le critiche che si erano levate contro la volontà dell’editore di modificare i testi di Dahl si segnalano quelle del premier Rishi Sunak e dello scrittore Salman Rushdie, ma secondo la stampa inglese a essere davvero determinante è stato l’intervento della regina Camilla, animatrice di un importante circolo di lettura, la quale in un recente intervento pubblico ha esortato gli scrittori a «non consentire a nessuno di limitare la loro libertà d’espressione».