Putin alla Duma ripete il folle copione: “L’Occidente vuole annientarci, colpiremo lontano”
Nessuna sorpresa: il discorso di Vladimir Putin alla Duma ha rispettato il folle copione che il presidente russo va ripetendo da una anno.
Il discorso integrale di Putin alla Duma (dalla Tass)
Mosca “continuera’ sistematicamente l’operazione speciale” in Ucraina. Così Putin alla Duma ribadendo la versione del Cremlino secondo cui “la guerra è stata iniziata dall’Occidente”. “Voglio ripeterlo, loro hanno iniziato la guerra e noi abbiamo usato la forza per fermarla”, ha detto all’Assemblea federale. Come negli anni ’30 in Germania, “l’Occidente sta aprendo la strada al nazismo in Ucraina” e “non gli interessa niente, sono pronti a usare chiunque, nazisti o terroristi” per combattere la Russia. E ancora: “le elite occidentali non nascondo l’obiettivo di distruggere la Russia dal punto di vista strategico, farla finita con noi per sempre”.
La solita narrazione: “Gli occidentali sono come i nazisti”
Il discorso muscolare di Putin ha ripetuto gli slogan triti e ritriti: “È impossibile sconfiggere la Russia sul campo di battaglia, quindi l’Occidente sta conducendo attacchi informativi sempre più aggressivi. Mentono costantemente, non fermano gli attacchi alla nostra cultura, alla Chiesa ortodossa russa”, ha affermato Putin. Per poi minacciare di ritorsioni imprevedibili i nemici fuori dai confini ucraini. “Più armi a lunga distanza arrivano in Ucraina, più lontano saremo costretti a respingere la minaccia dai nostri confini”. E quel “più lontano” evoca scenari drammatici e imprevedibili. Come quando ha ricordato: “La forza di deterrenza nucleare della Russia è dotata al 90% di armi avanzate: un livello che dovrebbe essere esteso all’intero esercito”.
Il capo del Cremlino ha quindi accusato Kiev e i suoi protettori occidentali di aver “occupato il Paese politicamente, militarmente ed economicamente”, dopo aver sostenuto che il regime di Kiev “tiene in ostaggio il suo popolo”.
Secondo Putin la Russia vuole “liberare” il popolo ucraino
Putin ha poi lanciato alla Duma la provocazione della guerra di valori. “La famiglia è l’unione fra un uomo e una donna: lo si legge in tutte le sacre scritture che “oggi vengono messe in dubbio”. Una guerra di valori anziché di confini. “Milioni di persone in Occidente stanno andando verso una catastrofe spirituale, e’ una follia”, ha detto Putin. “Noi dobbiamo difendere i nostri figli dal degrado e dall’estinzione”.
Il discorso di Putin ha registrato reazioni immediate da Washington e da Kiev.
“Nessuno sta attaccando la Russia. C’è una sorta di assurdità nell’idea che la Russia sia sottoposta a una qualche forma di minaccia militare da parte dell’Ucraina o di chiunque altro”, ha dichiarato ai giornalisti il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca: “La forza di deterrenza nucleare della Russia è dotata al 90% di armi avanzate: un livello che dovrebbe essere esteso all’intero esercito”.
Mentre per Kiev “Putin ha dimostrato pubblicamente la sua irrilevanza e confusione. Ha sottolineato che la Russia è in una ‘situazione di stallo della taiga’, non ha soluzioni promettenti e non ne avrà. Perché ovunque ci sono ‘nazisti, marziani e teorie del complotto’…”. Così, in un tweet, il consigliere del capo dell’ufficio di presidenza ucraina, Michailo Podolyak. Il conflitto continua: anche sui social.