Qatargate, Panzeri accusa anche la Camusso: le ho fatto avere 50mila euro. La replica: mai preso soldi
L’ex europarlamentare Antonio Panzeri ai pm di Bruxelles nell’ambito dell’inchiesta Qatargate ha tirato in ballo anche l’ex segretaria Cgil Susanna Camusso, oggi senatrice del Pd e l’eurodeputata di Forza Italia Lara Comi. Ne parlano Repubblica, Le Soir e Knack riportando documenti dell’inchiesta.
Per avere qualche dato su cosa ha detto Panzeri dei rapporti delle autorità del Qatar con la Camusso il quotidiano italiano ha dedicato poche righe concentrandosi solo sulla Comi. Molto più dettagliato il resconto del giornalista belga del quotidiano Knack.
Secondo Panzeri i qatarioti volevano “comprare” il consenso dei sindacati in un Paese in cui i diritti violati dei lavoratori hanno fatto notizia da quando la Coppa del mondo di calcio è stata assegnata al Qatar. Il dignitario del Qatar, Ali bin Samikh Al Marri, che all’epoca era presidente della Commissione per i diritti umani aveva puntato sull’italiana Susanna Camusso nel 2018 come candidato ideale per la guida della segretaria generale della Confederazione internazionale dei sindacati (ITUC). Il candidato avversario era Sharan Burrow.
L’ITUC è già stato screditato dopo che Luca Visentini, eletto segretario generale nel novembre 2022, ha ammesso di aver ricevuto 50.000 euro in contanti da Panzeri.
Secondo Panzeri, a Bruxelles in Square Plasky a Schaerbeek, l’assistente di Camusso avrebbe condotto la trattativa con il braccio destro di Al Marri. Avrebbe detto che alla leader della Cgil bastavano “solo” 50.000 euro. Quei 50.000 euro – secondo l’accusa di Panzeri, che non è stata verificata dagli inquirenti – sarebbero stati consegnati all’assistente della Camusso.
La risposta della Camusso alle accuse di Panzeri
“Nel 2018, quando ero candidata alla carica di Segretario Generale dell’ITUC, sono stata avvicinata da Panzeri. Mi ha presentato il rappresentante di una ONG che, secondo lui, era attiva nel settore dei diritti umani in Qatar”, ha detto la senatrice Pd al giornale belga. “Dato che all’epoca Panzeri era il presidente della sottocommissione per i diritti umani, non avevo motivo di dubitare delle sue parole”.
L’incontro del 2018, ricorda ancora la leader sindacale, era avvenuto durante un pranzo, ma secondo lei, in un ristorante diverso da quello citato da Panzeri. “Durante questo breve incontro, non abbiamo in alcun modo, e non abbiamo affatto parlato di soldi. Abbiamo solo parlato della necessità di promuovere i sindacati in Qatar”.
Va ricordato, a onor del vero, che l’attuale senatrice dem non è diventata segretario generale dell’ITUC e che Burrow ha vinto le elezioni sindacali.
Le accuse contro Lara Comi
Panzeri ha parlato anche di Lara Comi. “Nel 2019 la Comi mi ha chiamato chiedendo un favore, se potevo ritirare una borsa dal suo appartamento a Bruxelles e metterla da parte”, ha raccontato Panzeri. L’ex europarlamentare ha detto di aver chiesto all’assistente Giuseppe Meroni di ritirare la borsa. Quando Comi venne arrestata nell’inchiesta ‘Mensa dei poveri’, ha aggiunto, “sono andato da Meroni e abbiamo aperto la borsa. Ho visto dei vestiti e dei libri vuoti all’interno, con contanti tra 60 e 70mila euro, non li ho contati. Quindi ho preso tutto, ho deciso di buttare via i soldi nella spazzatura. Meroni ha visto i soldi ma non ha preso niente”.
Panzeri ha riferito di averne parlato con Comi. “Le ho solo detto che i soldi non c’erano più”. “Sulla borsa, le ho detto che il caso è chiuso e non mi ha chiesto altro. Non so da dove vengano i soldi di questa borsa”.