Salone del Libro, Giubilei: dal Mic nessuna ingerenza, Giordano spieghi perché non vuole intellettuali di destra
La sinistra tenta di creare un altro caso inesistente sul salone del Libro di Torino. Lo scrittore Paolo Giordano ha annunciato infatti che non accetterà di guidare la rassegna torinese per il 2024: “Volevano impormi figure di destra nel comitato editoriale”, ha spiegato. Si sono a quel punto levate alte grida di sdegno per la presunta volontà di lottizzazione della destra.
“Non c’è stata alcuna ingerenza da parte del Ministero della Cultura. Giordano spieghi i veti sugli intellettuali solo perché di destra. Il pluralismo non è garantito”, afferma Francesco Giubilei, consigliere del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che aggiunge: “Facciamo chiarezza sul Salone del libro di Torino. Lo scrittore Paolo Giordano si è ritirato come candidato per
la direzione accusando di ingerenze e affermando: ‘Ho avvertito che non ci sarebbe stata una piena libertà nella mia gestione di direttore. Si sono poi aggiunte delle richieste di presenze dell’area di destra nel comitato editoriale’. Secondo Giordano ‘la cultura merita di non essere lottizzata’ ma è il primo ad assumere una posizione politica rifiutando di collaborare con intellettuali e personalità di spessore solo perché ‘di destra'”.
Giubilei intende chiarire alcuni punti: “Il Ministero della Cultura non ha nessuna posizione nel Cda del Salone del libro di Torino né potestà di alcun genere sulla manifestazione. Il ministro Gennaro Sangiuliano ne è consapevole e rispetta lo statuto della manifestazione”, osserva Giubilei sottolineando che “la richiesta di collaborazione con il Ministero è arrivata direttamente dagli organizzatori del Salone del libro” e che “dopo tale richiesta il Ministero ha proposto alcuni nomi nel comitato editoriale del Salone del libro per garantire un pluralismo che nei fatti non c’è stato”.
“Lo scrittore Paolo Giordano dovrebbe spiegare perché non può collaborare con persone della caratura di Pietrangelo Buttafuoco, Alessandro Campi e Giordano Bruno Guerri“, conclude Francesco Giubilei.
“Il principio guida nella scelta della direzione editoriale del Salone è stato, è e sarà la garanzia della piena indipendenza e autonomia della manifestazione”, ribadisce in una nota Silvio Viale, presidente di Associazione Torino, la Città del Libro proprietaria del marchio del Salone Internazionale del Libro di Torino.
“Nell’ambito di una procedura ancora non formalmente chiusa, non possiamo entrare nel merito del processo di selezione delle candidature. Alle dichiarazioni fatte a mezzo stampa dal Coordinatore del Comitato Direttivo rispondiamo che la nostra posizione è e rimane quella dell’indipendenza”, conclude Viale.