Salvini non si accoda alla retorica su Sanremo: “Anche Mattarella può svagarsi”. Moretti e Carfagna si risentono
La retorica sulla difesa della Costituzione, la guerra, i monologhi sociali che più che altro sembrano social. Matteo Salvini, all’indomani della prima serata di Sanremo, stronca l’impostazione che ha progressivamente fatto del Festival un contenitore di tematiche che con la gara canora c’entrano poco o nulla. «Se c’è qualche causa che va difesa a Sanremo, significa che siamo un Paese indietro», ha detto Salvini, intervistato a Non stop news su Rtl 102.5 e riferendosi in particolare all’enfasi attribuita alla presenza di Sergio Mattarella e all’esibizione di Roberto Benigni sulla Costituzione. Prontamente è arrivata la reprimenda dell’opposizione, di cui si sono incaricate l’europarlamentare Pd, Alessandra Moretti, e il presidente di Azione, Mara Carfagna.
Salvini: «Anche Mattarella ha diritto di svagarsi, non mi piace riempire Sanremo di contenuti extra»
Mattarella, ha detto Salvini, «ha diritto di svagarsi. Non penso che la Costituzione abbia bisogno di essere difesa dal palco di Sanremo, che è la storia di Morandi e Ruggeri, di Luigi Tenco». «Riempire il festival di contenuti extra festival, dalle guerre ad altro, non mi piace. Se c’è qualche causa che va difesa a Sanremo, significa che siamo un Paese indietro», ha proseguito il ministro delle Infrastrutture, dicendosi nient’affatto rammaricato che sia saltato il videomessaggio di Volodomyr Zelensky, mentre non si è sottratto a una sua personale classifica di gradimento: «Gianluca Grignani è un grande, Giorgia ha una voce straordinaria, Ultimo mi piace tantissimo», ha spiegato.
Il ministro contro l’uso della tv pubblica «per fare la morale a qualcuno»
«Ieri sera non ho visto il Festival, ero fuori per lavoro. Per molti italiani è un momento complicato, che non ci sia la presenza di Zelensky non mi dispiace. Portare la guerra in mezzo ai Cugini di Campagna mi sembra veramente fuori luogo. Io sabato sarò con i miei figli, non penso mi chiedano di ascoltare la lettera di Zelensky a Sanremo. Ci guarderemo un film», ha spiegato Salvini, augurandosi poi che Paola Egonu, che è un «grande sportiva, grande pallavolista, non venga a fare una tirata al Festival sull’Italia Paese razzista, perché gli italiani possono avere tanti difetti, ma non sono razzisti. È un popolo che accoglie, che allunga la mano a tutti. Mi auguro – ha proseguito il vicepremier – che gli italiani, che hanno già molti problemi, non si sentano colpevolizzati da chi usa la tv pubblica per fare la morale a qualcuno».
Viva la Costituzione, ma per l’opposizione la libertà di pensiero per Salvini non vale…
Si tratta di commenti certamente tranchant, ma che hanno la stessa legittimità di quelli entusiasti e che, con ogni probabilità, danno anche voce al pensiero di molti italiani. Del resto, lo stesso Benigni nella sua performance sulla Costituzione ha esaltato la bellezza dell’articolo 21, quello sulla libertà di pensiero. A quanto pare, però, per l’opposizione Salvini non è libero di pensarla come gli pare. «Salvini continua a cercare armi di distrazione di massa dalla sua caduta libera. Lasci stare Mattarella che a Sanremo non è certo andato a svagarsi ma a promuovere il nostro bene più prezioso: la Costituzione. Bravo Presidente!», ha scritto sui social la dem Moretti. «Salvini non si smentisce mai. Solo lui poteva dire che il presidente Mattarella è andato a Sanremo per “svagarsi”, banalizzando la presenza del Capo dello Stato al Festival, decisa per celebrare i 75 anni della Costituzione in un grande evento popolare che unisce l’Italia. Parole imbarazzanti, che si commentano da sole. Ma questo è Salvini…», ha fatto eco Carfagna.