Sanremo, Blanco con versi in rima chiede “scusa alla città dei fiori”. Ma la polemica continua
«Chiedo scusa alla città dei fiori». Finito nella bufera per aver devastato il palco di Sanremo 2023, Blanco ha pubblicato le sue scuse su Instagram. Accanto alla foto di un testo scritto di suo pugno, intitolato “Ariston” che sembra una poesia, un freestyle o un nuovo brano. «Cadono fiori, Ariston. Si spezzano fiori, Ariston. Cala il sipario, Ariston. Ti ho messo in lacrime come la mia mamma Ariston. Mi hai visto fragile come un bimbo. E qui, proprio qui, dove mi hai insegnato a correre sono caduto. Mi sono rotto la faccia e piango, Ariston. Ma poi… rido rido rido rido rido e grido perché non sono perfetto come mi volevi ma finalmente sono me stesso. Ti voglio bene Ariston con tutta la mia follia», si legge sul foglio.
Blanco, Mieli (FdI): «Grave e inaccettabile»
Ma il suo gesto “inaccettabile” continua a creare polemiche. Per lui non ci sono solo i fischi del pubblico dell’Ariston e gli attacchi dei social. Blanco è travolto da durissime critiche. «La prima serata del Festival di Sanremo, ieri, cadeva in ricorrenze particolari e dense di alto valore simbolico: i 75 anni dall’entrata in vigore della Costituzione, con la presenza del Presidente Mattarella, nel giorno in cui si celebra la giornata contro il bullismo. Proprio per questo, trovo ancora più grave e inaccettabile quanto fatto da Blanco», dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia, Ester Mieli.
«Prendendo a calci i fiori e gli allestimenti, Blanco ha calpestato il lavoro dei fioristi di Sanremo, dal cui contributo è nato storicamente l’evento – aggiunge – Ha preso a calci tutto il pubblico, nel teatro e a casa, fra cui erano presenti tanti ragazzi, che magari guardano a lui come un modello. Ha preso a calci tutti noi contribuenti, perché la Rai è pubblica. Blanco ha detto che l’arte e la musica sono anche questo. Vorrei vedere se qualcuno entrasse nel salone di casa sua e cominciasse a prendere a calci il tavolo e le sedie – continua Mieli – Sosterrebbe la stessa cosa?».
«Per me questa non è arte, ma è danneggiamento ai sensi dell’art. 635 codice penale – sottolinea nella nota l’esponente di Fratelli d’Italia – Che ne pensano gli italiani? Mi sembra che i fischi dell’Ariston dicano tutto e io voglio vederci chiaro e mi riservo di assumere le iniziative in tutte le sedi competenti perché questa azione scellerata non passi in cavalleria».
L’anatema del cardinale Ravasi: gesti vandalici
Blanco che sfascia il palco di Sanremo prendendo a calci i fiori viene “fischiato” anche dal cardinale Gianfranco Ravasi, tra gli spettatori più affezionati, e competenti, del Festival della canzone italiana. Il porporato, già “ministro della Cultura” del Vaticano, commenta via tweet: «Mi sembra che i veri protagonisti di #Sanremo ieri non siano stati i brani». Per poi parlare dei «gesti quasi vandalici, fossero essi pianificati o no. Che ne pensate voi?».
I florovivaisti: «Da Blanco brutta immagine»
Duri anche i florovivaisti. «Mi è sembrata una brutta immagine, svilente per chi l’ha fatta ma soprattutto per chi quelle cose le produce con tanto amore. Una scena assolutamente da stigmatizzare. Uno sprezzo per il lavoro e un cattivo esempio per i giovani». E’ quanto ha affermato Aldo Alberto, presidente dell’Associazione Florovivaisti italiani della Cia- Agricoltori italiani. «Dopo anni ci sono stati di nuovo i fiori sul palco dell’Ariston. Dietro ai fiori non c’è solo la bellezza ma c’è il lavoro di tanta gente che li produce che li cura e che poi crea quelle belle composizioni» ha detto Alberto a margine della IX Conferenza Economica di Cia-Agricoltori Italiani.
A Sanremo c’è stato un lavoro «per riuscire ad avere i fiori giusti, curati nel modo giusto e poi impostati nel modo giusto per dare la massima rappresentazione che oltretutto in televisione è anche più difficile che visivamente, – ha detto l’imprenditore – che ha bisogno di una cura dei colori, dell’insieme, che è particolarissima. Quindi con un lavoro incredibile da chi lo produce e poi da chi lo mette in atto che è terribile vederlo distruggere in quella maniera».
La denuncia del Codacons
Blanco potrebbe essere chiamato a risarcire i danni prodotti alla Rai e a rispondere del reato di danneggiamento. Lo afferma il Codacons, che dopo i fatti di ieri durante il festival di Sanremo, dove il cantante nel corso della sua esibizione ha danneggiato i fiori dell’allestimento scenico del teatro Ariston, deposita oggi un formale esposto alla Procura della Repubblica di Imperia e alla Corte dei Conti. «Al di là della volgarità del gesto e della sua inopportunità, l’aver distrutto la scenografia del Festival potrebbe realizzare veri e propri reati – spiega il Codacons – L’art. 635 del codice penale stabilisce infatti che “Chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende, in tutto o in parte, inservibili cose mobili o immobili altrui in occasione di manifestazioni che si svolgono in luogo pubblico o aperto al pubblico è punito con la reclusione da uno a cinque anni”. Oltre all’aspetto penale, la distruzione operata ieri da Blanco ha prodotto un evidente danno economico ai cittadini: la scenografia dell’Ariston è infatti pagata dagli utenti italiani che finanziano la Rai attraverso il canone, e il danneggiamento a vasi e fiori ha determinato uno spreco di soldi pubblici che ora l’artista dovrà risarcire». Per tali motivi il Codacons chiede oggi alla Procura di Imperia di aprire una indagine su Blanco «alla luce del possibile reato di danneggiamento, e alla Corte dei Conti di avviare le dovute azioni sul piano contabile finalizzate ad ottenere dall’artista il ristoro dei danni erariali», spiega l’associazione.