Schillaci: «Va rivitalizzata la legge Sirchia, anche nei film è tornata la sigaretta»
«Mi hanno detto che, se uno guarda anche a livello internazionale le produzioni cinematografiche degli ultimi 6 mesi, sta ritornando a vedersi la sigaretta che era scomparsa. Quindi io credo che su questo», sul problema del fumo, «ci voglia massima attenzione soprattutto perché» a fumare o a cominciare a farlo «sono persone sempre più giovani e soprattutto le donne, le ragazze». Lo ha sottolineato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, che durante il talk show sulla prevenzione oncologica organizzato a Casa Sanremo è tornato a ribadire la necessità di «rivitalizzare» la legge Sirchia sul fumo.
Schillaci: «Sul fumo ci vuole attenzione»
«Sono vent’anni dalla legge Sirchia», ha ricordato, «e credo che ci voglia una grande attenzione perché purtroppo i numeri negli ultimi anni sono tornati a crescere, soprattutto tra i più giovani e anche tra le donne. Non è un caso probabilmente che, guardando ai dati sulla mortalità femminile, il cancro del polmone sta superando, supererà a breve, il cancro della mammella». Per il ministro «anche sul fumo ci voglia attenzione. Bisogna non lasciare quello che è stato fatto vent’anni fa e magari rivitalizzarlo, far capire quanto il fumo sia pericoloso». E che «fa danni non solo in campo oncologico, ma anche al sistema cardiovascolare. È veramente un big killer e «credo che sia giunto il tempo, dopo vent’anni», ha ripetuto Schillaci, «di riporre attenzione su questo aspetto particolare. Ricordo che anche la Comunità europea ci invita a questo: c’è un documento molto importante sulla lotta al cancro, dove si dice che il contrasto al fumo è un punto fondamentale».
Oltre il 50% dei cittadini non risponde
«Credo che uno degli effetti della pandemia sia stato proprio quello sui malati oncologici. Sono saltate tante visite, tanti screening. Sono saltati, credo, oltre due milioni di screening. Oggi i numeri per fortuna sono in ripresa ma non dobbiamo abbassare la guardia. Gli screening vengono fatti sul tumore dell’utero, sul cancro della mammella e sul tumore del colon retto. Questi sono attualmente i tre screening presenti all’interno dei Lea nel nostro sistema sanitario nazionale. Io però credo che oltre il 50% dei cittadini spesso non vada» a farli, «e purtroppo c’è anche una disparità importante di risposta tra regioni e regioni». Su questo, ha esortato Schillaci, «ci dobbiamo impegnare e il messaggio deve essere chiaro: lo screening va fatto e lo screening aiuta a evitare malattia e purtroppo le conseguenze più brutte di questa malattia. Credo che questo sia un messaggio chiaro da dare in una sede importante come questa dove ci sono molte persone che seguono il Festival».
Amadeus per lo screening: «Facciamolo adesso»
«Il messaggio che posso dare, nel mio piccolo, è fate i controlli, seguite le indicazioni. Cerchiamo di volerci bene, facciamolo per noi e per chi ci sta vicino. Non sottovalutiamo le cose», non rimandiamo i controlli. «Non diciamo “vabbè poi lo farò, poi vedrò: facciamolo adesso”. Con queste parole Amadeus, direttore artistico del Festival di Sanremo, ha lanciato – proprio con Schillaci – la campagna di prevenzione oncologica #laprioritàseitu.