Scontro sui fatti di Firenze dalla Gruber. Montanari: FdI partito fascista. Bocchino: è la violenza rossa che va fermata
Su La7, a Ottoemezzo, gli animi si accendono sulla rissa che ha avuto luogo davanti al liceo Michelangiolo di Firenze il 18 febbraio scorso. In studio ci sono Stefano Feltri, direttore di “Domani”, e Italo Bocchino, direttore ditoriale del “Secolo”. In collegamento Tomaso Montanari, la cui parzialità è nota così come il livore che riversa sulla destra ad ogni occasione. Prima si parla del Superbonus, che Italo Bocchino definisce una “scellerata idea di Conte che è costata ad ogni italiano 2000 euro”.
Ma la tensione sale subito quando Lilli Gruber domanda a Montanari se ciò che è avvenuto al liceo di Firenze si può derubricare a semplice rissa. Ovviamente la risposta è no. “Era un volantinaggio non autorizzato – dice Montanari – gli studenti hanno chiesto di non distribuire volantini fascisti e la reazione è stata violentissima, con aggressori esterni alla scuola”. Poi Montanari attacca Giorgia Meloni che non ha condannato la “violenza squadrista” e ha definito Azione studentesca la palestra dove si formano i “patrioti” di FdI, partito di “matrice fascista” . E’ a quel punto che Bocchino lo interrompe: “Ma che stai dicendo, dici cose incredibili per un po’ di notorietà, stai solo speculando”. Montanari ripete la sua teoria: FdI è fascista per il simbolo della Fiamma.
Quando riesce finalmente a parlare Italo Bocchino spiega che FdI ha condannato quei fatti violenti attraverso i capigruppo alla Camera e al Senato, attraverso il capogruppo in consiglio regionale della Toscana e attraverso il responsabile cittadino di Firenze. Quanto al silenzio del governo – ha continuato – “la premier deve fare il presidente del Consiglio e non obbedire alle opposizioni”. “Però – interviene Stefano Feltri – è andata a mangiare il pesce al ristorante…”. “E allora – replica Bocchino – doveva chiedere il permesso a te?”.
Quindi ribadisce che si è trattato di una rissa, i militanti di Azione studentesca hanno reagito, sbagliando, alle aggressioni dei collettivi che andavano avanti da giorni nelle scuole di Firenze. E’ quella violenza che va fermata. “Ciò che è davvero accaduto – ha concluso – non lo decide Montanari o Berizzi ma la polizia”. Quando poi ha fatto riferimento alle parole della preside del liceo Michelangiolo, che ha parlato del clima di tensione creato dai collettivi di estrema sinistra, Lilli Gruber gli ha prontamente tolto la parola.
“Basta – ha sentenziato Lilli – facciamo parlare Montanari che è quello che ne sa di più”. “Questo lo dici tu”, ha ribattuto Bocchino. “No, questo è un dato oggettivo”, ha risposto l’imparziale conduttrice di Ottoemezzo. Sipario.