La “trollata” quotidiana di Selvaggia Lucarelli: volgarità sulle foibe per i suoi 15 minuti di visibilità

11 Feb 2023 8:24 - di Viola Longo
salvaggia lucarelli

Anche ieri sera Selvaggia Lucarelli ha offerto ai social la sua trollata quotidiana, buona per ritagliarsi uno spazietto di visibilità sull’onda di Sanremo. «Ora basta rompere il cazzo con “E le Foibe?”», ha scritto su Twitter a commento del bel ricordo interpretato da Amadeus con la lettura di un brano dal libro La bambina con la valigia di Egea Haffner.

Selvaggia Lucarelli su Twitter: «Ora basta rompere il ca… con “E le foibe?”»

Va da sé che nei commenti s’è guadagnata la solita vagonata di critiche e insulti. Altrettanto scontato il fatto che abbia rigirato la frittata sostenendo che «gli analfabeti funzionali», fra i quali aspettava al varco in particolare quelli «di FdI», non hanno capito il senso del post. Ora, francamente, come si possa interpretare quel tweet se non come quello che appare, resta piuttosto oscuro, sarà che siamo tutti un po’ boomer, quindi per definizione analfabeti funzionali.

La blogger come gli storici negazionisti

Non era un’offesa alle vittime delle foibe, ma a coloro che hanno sempre chiesto che trovassero il loro posto nella storia nazionale e nella memoria collettiva? Quelli che hanno lottato per questo hanno rotto il ca…? Hanno dato fastidio a Lucarelli e prima di lei a Caterina Guzzanti, che coniò quella “battuta”? E cosa cambia rispetto a un oltraggio diretto alla memoria delle vittime, che l’impegno di questi scocciatori ha permesso non andasse perduta? Nulla, e infatti anche il libro negazionista di Eric Gobetti, storico acclamato dai suoi sodali negazionisti, si intitolava proprio così: “E allora le foibe?”. L’analfabetismo funzionale – ma mettiamoci pure quello storico – sarà pure una piaga dilagante, ma a quanto pare nessuno ne è esente, nemmeno quelli che lo diagnosticano negli altri.

Una battuta che non fa più ridere nessuno

Comunque, c’è di buono che la giornata di ieri – con le parole di Mattarella, con i palazzi e i monumenti illuminati, con la bambina con la valigia sul maxi schermo dell’Ariston e, sì, anche con il tweet della Lucarelli e l’indignazione che ha suscitato – ha dimostrato che l’ironia su “E allora le foibe?” allo stato attuale può giusto rimanere appannaggio di quattro scappati di casa e di qualcuno che non conosce altri limiti che il proprio tornaconto. A quale categoria ascrivere Selvaggia Lucarelli, non è compito che spetta a noi.

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