“Serracchiani e gli altri a colloquio coi boss di mafia, camorra e ‘ndrangheta: FdI interroga Nordio

3 Feb 2023 13:57 - di Giovanni Pasero
Serracchiani, Nordio, Cospito

“La protesta di Cospito e la visita da lui ricevuta in carcere dagli esponenti del Partito democratico”, assume una luce inquietante, “soprattutto alla luce del fatto che, come riportato dal Fatto quotidiano, esiste l’ipotesi di un ‘piano per arrivare all’abolizione del 41-bis'”.

Chi sono i 3 boss in accordo con Cospito

Al Guardasigilli Carlo Nordio, nell’interrogazione a firma FdI viene chiesto “di quali elementi disponga in merito” alla visita in carcere all’anarchico Alfredo Cospito di 4 parlamentari del Pd  – compreso l’ex ministro Andrea Orlando e la capogruppo Debora Serracchiani, “e quali iniziative intenda assumere al fine di scongiurare pericolosi sodalizi tra criminalità organizzata e terrorismo”.

Nordio faccia luce: Cospito ha indicato i boss a Serracchiani, Orlando e Verini?

Nell’interrogazione, annunciata oggi dal capogruppo Fdi alla Camera Tommaso Foti e visionata dall’Adnkronos, vengono riportati, con dovizia di particolari, i contenuti dell’articolo apparso sul Fatto Quotidiano nell’edizione di ieri e secondo cui, nella visita nel penitenziario, “Cospito avrebbe invitato i parlamentari a ‘parlare’ con alcuni esponenti di spicco della criminalità organizzata: il boss dei Casalesi, Francesco Di Maio, il killer della ‘ndrangheta Francesco Presta e il mafioso Pietro Rampulla, chiarendo, al contempo, che ‘il suo sciopero della fame non ha il solo scopo di far revocare a se stesso il regime di carcere duro, ma quello di ottenerne l’abolizione per tuttti, compresi i ‘vicini’ mafiosi’.

Intervistato dal medesimo quotidiano, il senatore Verini ha poi confermato che ‘qualche frase di circostanza, tra i quattro parlamentari e i tre mafiosi, è stata scambiata'”, riporta ancora l’atto parlamentare indirizzato al ministro della Giustizia.

Il Guardasigilli al convegno dei giornalisti

Proprio in queste ore, il Guardasigilli è intervenuto per un saluto a un convegno dell’Ordine dei giornalisti in occasione dei 60 anni dalla fondazione.

‘’Se un giornalista pubblica una notizia riservata su una indagine giudiziaria la colpa non è sua, e non può essere incriminato o censurato, ma di chi consente la diffusione o non vigila abbastanza’’, ha detto Nordio.

‘’La stampa libera – ha evidenziato il ministro – è una colonna della democrazia ma deve coniugare la sua prerogativa con il rispetto della dignità e della libertà dei cittadini che può essere violata violando la segretezza delle conversazioni che è l’altra faccia della libertà’’.

“Chi pubblica una notizia riservata non può essere incriminato”

‘’La libertà di stampa non consiste tanto nel fatto che un giornale sia del tutto libero – ha aggiunto Nordio – questo perché ognuno di noi è condizionato da pregiudizi e idee, ma nel fatto che ci siano molti giornali, di idee e impostazioni diverse e che il cittadino possa scegliere. E che quindi possa e debba formarsi un’opinione propria e confrontarsi con le opinioni degli altri. Questa è libertà stampa’’.

‘’Più un’edicola o i media traboccano di testate e opinioni diverse, tanto più la stampa è libera e cittadino è libero di formarsi sulle sue opinioni’’, ha concluso Nordio.

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