“Soccorso rosso” della Jebreal in favore di Soumahoro. Ma sui “social” è rivolta

20 Feb 2023 10:19 - di Valerio Falerni
Jebreal

Era da un po’ di tempo che non si faceva sentire. Non è intervenuta neppure sulle polemiche insorte intorno al Festival di Sanremo, di cui pure fu a suo tempo celebrata protagonista. Ma nessuna paura: Rula Jebreal c’è e lotta insieme ai suoi compagni di sempre. A rassicurarci è Libero, che dà conto di un tweet con cui la giornalista italo-palestinese corre in soccorso nientepopodimeno che di Aboubakar Soumahoro, il deputato ivoriano che Marco Damilano e Diego Bianchi, in arte Zoro, avevano spacciato come la reincarnazione di Giuseppe Di Vittorio. La storia è nota: mentre Soumahoro varcava la soglia del Parlamento nel nome degli immigrati sfruttati e con gli stivali sporchi del fango della fatica, sua suocera e sua moglie – stando almeno alle accuse della Procura di Latina – tenevano in piedi un florido magna magna a spese dell’accoglienza.

Tweet della Jebreal “accende” i social

Una situazione a dar poco imbarazzante per i radical-chic di casa nostra. Tanto è vero che Damilano e Zoro, che pure avevano accarezzato l’idea di fare di Soumahoro il leader di una nuova sinistra, ora fischiettano con la testa girata dall’altra parte. Persino Fratoianni e Bonelli, che Soumahoro lo avevano invece accolto nella lista rossoverde, gli hanno dovuto intimare di togliere il disturbo e di acquartierarsi presso il Gruppo misto. Analogo cinismo non ha invece  mostrato Rula Jebreal, per la quale Soumahoro è ancora una bandiera di sventolare. Meglio: un caso da paragonare a quello di Augusta Montaruli, di Fratelli d’Italia, dimessasi due giorni da sottosegretaria all’Università, dopo una condanna definitiva per peculato (somma restituita).

L’attacco alla Montaruli

Ma lei, lamenta la Jebreal, non ha subito lo stesso «linciaggio mediatico» patito da Soumahoro nonostante questi non fosse neanche «indagato». E qui Rula cala la carta che gioca meglio di tutte le altre, il vittimismo: «Essere neri in Italia pesa molto». Purtroppo per lei, la difesa si è rivelata un boomerang. Sui social più d’uno ha messo in luce le contraddizioni del deputato ivoriano. Non solo quella di non essersi accorto di quel che gli capitava in famiglia, ma anche il fatto di aver acquistato una casa da 400mila euro, pagata a suo dire, con i proventi di un libro che non si è rivelato certo un best-seller.

Ma Soumahoro si è dimesso solo dal gruppo

Insomma, fossimo nei panni della giornalista tireremmo un sospiro di sollievo al pensiero che Soumahoro (che non si è dimesso da nulla) sia finito solo nel tritacarne mediatico e non anche in quello giudiziario per aver preso le parti degli immigrati in ogni parte d’Italia tranne – guarda caso – che nel centro di accoglienza gestito dalla suocera. Fosse stato eletto a destra, molto probabilmente, non se la sarebbe cavata con il solo «linciaggio mediatico». Già, forse Rula Jebreal non lo sa o lo avrà dimenticato: non essere politicamente rossi, nelle procure e nei tribunali italiani, pesa molto di più.

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