Stop a benzina e diesel? Ora Prodi rinnega se stesso: “La decisione Ue danneggerà l’Italia”
“La custodia del pianeta è compito e dovere primario di tutta la società umana. Ma…”. Romano Prodi in un lungo editoriale sul Messaggero di domenica affronta il nodo dell’addio ai motori endotermici (diesel e benzina) entro il 2035. La decisione presa a Bruxelles, che mette il cappio sul collo a una delle più grandi produzioni del pianeta del 900. Insomma, il sogno green quando “atterra” rischia di fare molto male. Così, notevole ritardo anche il professore di Bologna, portabandiera ante litteram della transizione ecologica, fa macchina indietro. E scrive testualmente che “la scelta green dell’Europa penalizza il nostro Paese”. Non proprio un campione di coerenza. A distanza di venti anni dalle sue epiche battaglie, l’ex presidente dell’Iri scopre che la Ue si sta muovendo a favore “dell’unica scelta produttiva nella quale Cina e Stati Uniti si trovano fortemente in vantaggio sull’Europa”.
Addio a diesel e benzina, ora Prodi scopre che ‘danneggia l’Italia”
Il nuovo provvedimento deciso dalla Ue produrrà, infatti, la chiusura di interi stabilimenti e catene di montaggio. E, a cascata, di tutte le imprese che lavorano nell’indotto della filiera produttiva. “Si stima una perdita colossale di centinaia di migliaia di posti di lavoro, cancellati nell’arco di pochi anni. Il tutto nel nome della transizione ecologia e del sogno green di una mobilità senza emissioni. Mentre fuori dall’Europa i giganti cinesi, coreani e statunitensi continueranno a inquinare come prima”, scrive Maurizio Belpietro oggi commentando la conversione a U prodiana. “La decisione di dire addio a un’industria che ha dominato il Novecento – prosegue – è un atto di autolesionismo che non ha uguali. Sebbene ci siano fior di studi che smentiscono il rapporto tra inquinamento e motori endotermici, la Ue sembra determinata a percorrere la strada del divieto in poco più di un decennio. Un provvedimento che rischia di far chiudere i battenti anche alle industrie dei trasporti, da quelli urbani a quelli merci”.
La Verità mette alla berlina il Professore di Bologna
Dieci anni passano in fretta. E le conseguenze dell’ideologia verde potrebbero essere devastanti. “Nel nostro Paese si produrrà una riduzione di oltre 50.000 posti di lavoro e un notevole danno alla nostra bilancia commerciale”, scrive Prodi che si pente fino a smentire se stesso. “Mi chiedo se scelte così drastiche e in tempi così ristretti siano la decisione migliore per proteggere il futuro del nostro pianeta». Ora l’ex presidente della Commissione europea spera che gli stessi legislatori possano rivedere la decisione. “Ma con un sorprendente sussulto di realismo mai mostrato sino a ieri”, osserva ancora il direttore de la Verità, “poi dice ‘peccato che già ora la decisione di Bruxelles stia fermando la ricerca per migliorare i motori endotermici, dato che fra 12 anni non serviranno più’. Il finale dell’editoriale dunque, la dice lunga sui danni prodotti”.