Superbonus, il governo convoca imprese e banche: stop alla voragine nei conti pubblici
La folle politica di sinistra e Cinquestelle ha lasciato un “buco” di 110 miliardi di debito generati dal Superbonus. Le cifre parlano chiaro, le polemiche sono dettate soltanto dall’ipocrisia politica. A fronte di un costo di 71,7 miliardi di euro, il superbonus ha interessato solo il 3,1% degli immobili a uso abitativo. E questo è solo uno dei dati che dimostrano il fallimento di uno strumento che ha creato una situazione insostenibile. Ora il governo ha convocato per lunedì alle 17,15 i presidenti delle categorie interessate dalle norme che bloccano la cessione dei crediti dei bonus edilizia. La convocazione è indirizzata direttamente ai presidenti dell’Ance Federica Brancaccio, di Confindustria Carlo Bonomi, di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa, di Confapi Cristian Camisa e dell’alleanza delle Cooperative Italiane Maurizio Gardini. Ci saranno anche gli artigiani della Cna e della Confartigianato. Sempre lunedì ma alle 16.30 il governo incontrerà i rappresentanti di Abi, Cdp e Sace. Alle riunioni parteciperanno Alfredo Mantovano, Giancarlo Giorgetti, Adolfo Urso, Gilberto Pichetto, Maurizio Leo e il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini.
Superbonus. voragine nei conti pubblici
Tommaso Foti spiega che «non possiamo mettere a rischio i conti pubblici» ma «ci possono essere modifiche». E una «strada percorribile», per il capogruppo di FdI alla Camera, «è quella di valutare la cartolarizzazione dei crediti ceduti». Sulla questione del superbonus è intervenuto il ministro Luca Ciriani: «Molti hanno passato il cerino a quelli che venivano dopo, il governo Meloni ha dovuto scegliere, non si poteva rinviare». Alcune modifiche «si potranno fare ma il problema è gigantesco, non poteva essere accantonato. I conti pubblici sono minacciati da una voragine generata dal Superbonus. Questa è una questione dolorosa che andava affrontata». La consistenza del salasso per le casse pubbliche indicata dalla Cgia è addirittura più alta di quella indicata dal ministro Giorgetti, che per il solo superbonus del 110%, ovvero senza considerare gli altri bonus, aveva parlato di 61,2 miliardi di euro. La Cgia mette nel conto 10 miliardi in più. Non si tratta di un errore, ma del fatto che il dato tiene conto dell’ultimo calcolo fatto dall’Enea.