Vicenza, danneggiata la gigantografia che ricorda i martiri delle foibe. Il sindaco: gesto vile
A Vicenza imbrattato di vernice e strappato il grande manifesto regolarmente affisso per ricordare le vittime delle foibe cui è dedicata il 10 febbraio il Giorno del Ricordo. Era comparso in città nei giorni scorsi su iniziativa del movimento giovanile Azione Studentesca. “Un gesto vile che denota il nervosismo di chi ha paura della verità storica”, commenta Silvano Olmi, presidente del Comitato 10 Febbraio. “Non sono trascorse nemmeno 48 ore e il grande manifesto in onore dei Martiri delle foibe che campeggiava in viale Bartolomeo D’Alviano a Vicenza è stato imbrattato con vernice rossa e poi strappato”.
“Un gesto vile, compiuto come al solito nel buio della notte – continua Olmi – Ogni volta che si avvicina il Giorno del Ricordo, in giro per l’Italia si moltiplicano gesti vandalici ai danni di insegne, targhe, manifesti e monumenti. Atti ignobili che, purtroppo, non sono adeguatamente evidenziati dai media nazionali”.
“Lo sappiamo – dichiara Leonardo Stella, referente provinciale del Comitato 10 Febbraio – che anche nella nostra provincia si annidano i nostalgici del comunismo titino che negano le foibe. Ma ormai in ogni Comune c’è una via, una piazza, una targa o un giardino dedicato ai Martiri delle Foibe o a Norma Cossetto, giovane martire istriana simbolo di quella tragedia. È finito il tempo dell’oblio per le decine di migliaia di infoibati e i 350.000 esuli, ed è giunta la luce della verità”.
“Voglio esprimere assoluta condanna da parte di tutta l’amministrazione comunale perché si tratta di un gesto vile e meschino nei confronti di un messaggio che ricorda le vittime e i martiri italiani delle foibe per mano dei partigiani jugoslavi, durante e subito dopo la seconda guerra mondiale”, ha detto il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco.
Rucco ha annunciato tra l’altro che il prossimo 10 febbraio “daremo vita a numerosi eventi in piazza Norma Cossetto a Polegge, nel cimitero maggiore e in viale Martiri delle Foibe, per ribadire il rifiuto e la condanna a tutti i totalitarismi e per non dimenticare”.