Aldo Moro “equiparato” alle vittime del terrorismo. La figlia: “Ci voleva una donna premier”
“Onore al merito! Oggi 17 marzo la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni mi ha comunicato, evviva, che la Camera dei Deputati si è mossa fattivamente per l’applicazione della legge 206 del 2004 in favore di Aldo Moro. Legge della quale ho chiesto l’applicazione per quasi vent’anni di seguito ed avevo perso la speranza”. Ne danno notizia Maria Fida e Luca Moro, rispettivamente figlia e nipote dello statista democristiano ucciso dalle Br.
La legge sulle vittime del terrorismo era rimasta tuttora inapplicata per il presidente della Democrazia Cristiana rapito e ucciso dalle Br dopo 55 giorni di prigionia. Fino ad oggi la Camera dei Deputati non aveva riconosciuto i benefici economici della legge 206 a lei e a suo figlio Luca Moro.
La figlia e il nipote di Aldo Moro: “Sconfinata gratitudine a Giorgia Meloni”
“Mio figlio ed io – prosegue Maria Fida Moro – esprimiamo sconfinata gratitudine alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni per questo inatteso dono, miracolo di Pasqua il che rassicura Luca sul fatto che suo nonno è finalmente equiparato alle altre vittime e non c’è più una disparità ingiusta a ferirci ulteriormente. Aggiungo per dovere di cronaca ed anche perché mi fa piacere farlo che ci voleva una donna al comando. Dove decine di uomini sono rimasti ‘imbambolati’ a guardare, una sola giovane donna è andata a meta. Tre volte urrà. I miracoli esistono ma questo miracolo speciale ci ha ricolmati di gioia. A buon rendere Presidente, a buon rendere. Che il Signore la ricolmi di doni e che la felicità la accompagni, insieme ai suoi cari, ogni giorno della sua vita. Gioia 1 Lacrime 0″.
Ieri la visita simbolica alla Fiat 130 della strage di via Fani
Ieri, in occasione del quarantacinquesimo anniversario della strage di via Fani a Roma, dove fu rapito Aldo Moro e persero la vita i cinque uomini della scorta (Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Raffaele Iozzino e Francesco Zizzi), si è svolta la visita simbolica all’automobile, Fiat 130, in cui lo statista democristiano viaggiava il giorno del rapimento, custodita all’interno della sede della Motorizzazione Civile di via di Settebagni.
La visita simbolica è stata promossa dalla consigliera municipale del Municipio 3 di Roma Marta Marziali (IV), dall’Osservatorio “Anni di Piombo” per la Verità Storica e dall’associazione ”Domenico Ricci, familiari vittime di via Fani”.
Presenti i familiari delle vittime Luca Tarantelli (figlio di Ezio Tarantelli), Potito Perruggini Ciotta (nipote del Brigadiere Ciotta e Presidente dell’osservatorio ”Anni di Piombo”), Ambra Minervini (vicepresidente associazione Vittime Dovere e figlia del magistrato Girolamo Minervini), Giovanni Ricci (figlio del Brigadiere Domenico Ricci ucciso mentre era la guida dell’automobile) che non potendo essere presente ha mandato una testimonianza scritta ed Ilaria Moroni per l’Archivio Flamigni