Appendino: si nega il diritto di prendere il bimbo a scuola. Senaldi la gela: ma dai, non dica cose false
Il giornalista Pietro Senaldi, vicedirettore di Libero, contro Chiara Appendino sull’utero in affitto. Ormai lo scontro sulle famiglie arcobaleno è il tema sul quale i talk show catturano spettatori e cercano lo scontro. Un tema che la sinistra ritiene prioritario e sul quale sta imbastendo la sua propaganda, dopo avere esaurito la strumentalizzazione sulla tragedia di Cutro.
Lo scontro c’è stato in diretta su La7, nel corso della trasmissione In Onda condotta da De Gregorio e Parenzo. Ospite, domenica sera, Chiara Appendino, reduce dalla manifestazione di Milano, che ha lamentato ancora una volta i diritti negati ai bambini delle coppie omogenitoriali. Ma quali diritti sarebbero? Senaldi ha spiegato per l’ennesima volta che nessun diritto viene negato ma solo che non viene iscritto all’anagrafe il nome del genitore che non è il genitore biologico.
Appendino però ci tiene a lacrimare sulla sorte dei bambini senza diritti e dunque si inventa che il genitore non biologico non può andare a prendere il bambino a scuola, che non può andarlo a trovare in ospedale. Insomma tutto il repertorio già utilizzato per le coppie omosessuali.
Senaldi a quel punto si arrabbia: “Ma non può dire queste cose, onorevole. Quindi la baby sitter, anche se non è la madre, non prende il bambino a scuola? Ma che dice? “. Appendino a quel punto cambia registro e se ne esce con una domanda a Senaldi: “Ma lo sa quanto costa un’adozione?”. E l’altro ribatte: “Costa meno dell’utero in affitto, chi ricorre all’utero in affitto non ha certo problemi economici”. Massimo Franco alla fine fa una sintesi difficilmente confutabile: ma se era una cosa così urgente, da risolvere in modo pragmatico come dice l’onorevole Appendino perché quando il M5S era al governo non ha cambiato la legge 40? Risposte fumose da Chiara Appendino, che fa il suo comizietto senza riuscire a dire neanche un diritto che sarebbe negato ai figli delle coppie omogenitoriali.