Applausi e occhi lucidi all’Auditorium per il Premio M.Arte a Pietrangelo Buttafuoco: “Sono a casa mia”

10 Mar 2023 18:05 - di Valter Delle Donne
Pietrangelo Buttafuoco

Una serata da favola: la definizione suonerà come iperbole solo per gli assenti. Chi c’era ieri, all’Auditorium di Roma, per la cerimonia di consegna del premio M.Arte 2023 a Pietrangelo Buttafuoco, sa che il termine è appropriato (e non solo per la rappresentazione de “Il lupo e la luna”, tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore siciliano).

(Video Valter Delle Donne)

Il discorso ispirato e commosso di Buttafuoco, al momento della premiazione, ha rappresentato il culmine di una serata dove la “magia del teatro” ha trasformato gli spettatori, anche i più disincantati, in bambini rapiti dal “cunto“, portato in scena dai formidabili attori e cantastorie Lello Analfino e Salvo Piparo, sotto l’attenta regia di Valentino Picone.  

La serata che Roberta Di Casimirro, presidente dell’Associazione culturale M.Arte, ha curato nei minimi dettagli, ha regalato momenti di rara emozione. All’evento, sponsorizzato dalla Fondazione Alleanza nazionale, c’erano tra gli altri il suo vicepresidente, il deputato di FdI, Antonio Giordano, l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri e il presidente della Commissione cultura della Camera, Federico Mollicone. 

Il premio M.Arte nel 2020 era stato assegnato all’avvocato Tommaso Custonilli, nel 2021 era andato all’attuale ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, mentre nel 2022 era stato consegnato al luminare di oncoematologia, il professore Luigi Cavanna. “Coraggio, sensibilità, umanità e capacità. Sono queste le quattro caratteristiche per ricevere il premio M.Arte”, ha spiegato la presidente Di Casimirro. Caratteristiche riconosciute a Buttafuoco, “artista prima ancora che intellettuale” che “sa cimentarsi tra costruzione e creazione”, nella sua attitudine di “straordinario forgiatore di storie”.

Il suo romanzo “Il lupo e la luna” (Bompiani) è una storia popolare siciliana che narra l’avventurosa vicenda del messinese Scipione, sottratto al padre dal pirata turco. Il ragazzo diverrà guerriero, addirittura comandante degli eserciti Ottomani, tornando nella sua Messina come conquistatore. Ma costretto a sfidare all’ultimo sangue i fratelli. Una storia che, nell’allestimento ai confini dell’onirico della Compagnia Kleis, è stato portato in scena con la tecnica del “cunto” musicale, l’antica forma di narrazione orale della Sicilia.

Una fiaba che seduce lo spettatore, prestandosi ad allegorie umane, storiche e politiche. Similitudini che Pietrangelo Buttafuoco fa balenare, seminando sapientemente indizi e suggestioni. Un racconto che, un produttore coraggioso potrebbe realizzare a cartoni animati. Una storia potente, al di fuori del canovaccio “politicamente corretto” nel quale da tempo sono ormai relegate le storie animate per ragazzi.

La dedica di Pietrangelo Buttafuoco

Un emozionatissimo Buttafuoco ha dedicato il premio, una scultura realizzata dall’artista Maria Luisa Belcastro, a Massimo Arlechino, che gli fece da talent scout, dandogli l’occasione di fare il giornalista. «Mi ritrovo a ricevere dal mio mondo, dalla mia gente, dalla mia comunità, dalla mia storia, che dalla strada statale 121 in quel di Sicilia, per grazia e colpa di Massimo mi ha portato qui. A lui lo dedico. E a tutti voi, ancora grazie», ha concluso Buttafuoco con la voce incrinata e gli occhi lucidi. E a luci accese in sala, gli occhi lucidi non erano soltanto i suoi.

Pietrangelo Buttafuoco premiato all'Auditorium di Roma

Pietrangelo Buttafuoco con Roberta Di Casimirro

Pietrangelo Buttafuoco con Maurizio Gasparri

Pietrangelo Buttafuoco con Maurizio Gasparri

(FOTOSERVIZIO DI BENEDETTA PARA)

 

Commenti

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  • Iliana tini 10 Marzo 2023

    Meritatissimo, sono molto contenta