Atlas Coelestis – Roma
Atlas Coelestis
Via Malcesine, 41 – 00135 Roma
Tel. 06/35072243
Sito Internet: www.atlascoelestis.it
Tipologia: creativa
Prezzi: menù degustazione 75€, antipasti 20/24€, primi 18/22€, secondi 18/28€, dolci 8/12€
Chiusura: Domenica sera e Lunedi; Domenica in Estate
OFFERTA
L’accoglienza accurata verso il cliente e la ricerca della qualità e stagionalità degli ingredienti traspare fin dall’ingresso nel locale, sebbene l’ubicazione sia defilata e in una zona periferica della Capitale. Le proposte sono allettanti, impiattate con maestria e creatività, senza trascurare modi di cottura innovativi e finalizzati al benessere del cliente. La ricerca verso la genuinità e stagionalità delle materie prime è legata anche alla volontà di realizzare in casa alcune delle preparazioni, come la pasta fresca realizzata con farine “vive” di farro monococco e saragolla, o anche il pane fatto con farine fornite da piccolissimi produttori, esclusivamente macinate a pietra. Dopo un drink e una gustosa crema di zucca con salsa worchester, gentilmente offerti come benvenuto dalla cucina, abbiamo assaggiato il gambero gigante della Patagonia su un letto di asparagi coperto da fettine sottilissime di finocchi crudi conditi con una mousse di bottarga ed emulsione di brodo vegetale, senza uova, un antipasto delicato ma al tempo stesso dal sapore deciso, con la mousse di bottarga che non prevaleva sulla carne soda del crostaceo. Saporiti i tagliolini fatti a mano conditi con burro di Normandia e acciughe del Cantabrico, resi ancor più gradevoli dai pinoli italiani tostati e dal finocchio selvatico, in un piacevole gioco di consistenze. Più delicati ma altrettanto buoni gli spaghettoni al ragù di pesce, con pomodorini gialli, levistico (sedano di montagna) e brodo di teste di pesce. A seguire, tonno rosso scottato con fichi caramellati, zenzero e noci, servito su una salsa di foie gras, in cui il pesce era ben cotto (croccante fuori e rosa all’interno) e creava un piacevole abbinamento con il fegato. Morbida e scioglievole come il burro la carne di manzo cotta a bassa temperatura e poi passata al grill con fiamma inversa (un sistema innovativo di cottura dall’alto per irraggiamento senza emissione di fumi che permette di cucinare alla griglia in modo più salutare). Le gustose cipolle rosse cotte al Campari in agrodolce, con le patate viola scottate sono state un degno contorno della carne. Un piccolo ghiacciolo alla mela verde ha preannunciato il dolce: una buona crème brûlée destrutturata coperta da un disco di zucchero caramellato e una noce di gelato di vaniglia, seguita da un caffè ben estratto.
AMBIENTE
Un portellone di metallo permette l’ingresso in un’ampia sala dal soffitto stellato su fondo celeste scuro, da cui prende spunto il nome. Gli arredi sono un mix di modernariato e vintage, con il grande bancone per la mescita delle birre artigianali fatte in casa fino qualche anno fa, la cui produzione è oramai cessata. In fondo alla sala sul lato sinistro, è collocata la grande cucina a vista e, girando leggermente a destra, dietro il bancone del bar, si apre un terrazzo-giardino al piano terra con altri tavoli esterni sistemati più tradizionalmente, per ricevere la clientela nella bella stagione.
SERVIZIO
Ben preparato nel dare consigli, affabile e ben disponibile nel rispondere alle curiosità della clientela. I tempi lunghi di attesa sono una pecca e dovrebbero essere migliorati, ma probabilmente ascrivibili alla preparazione sul momento dei piatti ordinati.
Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2023 – www.lapecoranera.net