Basco rosso: arriva su Raiuno la docuserie dedicata al reparto d’élite dei carabinieri
Con la docuserie “Basco rosso”, per la prima volta le telecamere Rai raccontano l’addestramento per entrare in uno dei più importanti reparti d’élite dell’Arma dei Carabinieri. Si tratta degli Squadroni Eliportati Cacciatori, impegnati in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata. La docu-serie diretta da Claudio Camarca e prodotta da Groenlandia, andrà in onda su Rai1, a partire da lunedì 3 aprile, alle 23.35, per quattro appuntamenti
I protagonisti di Basco rosso non sono Rambo, anche se ad essere sinceri un po’ lo ricordano. A differenziarli da lui è, assicura il direttore di Rai Approfondimento Antonio Di Bella, “la non esaltazione della fisicità dell’azione, l’aspetto di crescita e di umanità e l’attenzione degli istruttori per lo sviluppo professionale, personale e umano degli allievi che ci consentono di vedere un pezzo d’Italia che di solito è nascosto, il percorso di tanti giovani che non sono solo gli ‘sdraiati’ davanti alla tv e ai videogiochi”.
Carabinieri che si distinguono proprio grazie al copricapo che dà il nome alla docuserie, il Basco Rosso. Grazie al lavoro dell’autore e regista Claudio Camarca, nella docuserie firmata anche da Nicola Vicinanza, potremo seguire per la prima volta il percorso duro e altamente professionalizzante che gli aspiranti Cacciatori intraprendono per conseguire la specializzazione.
“Quello dei Cacciatori è un reparto ad elevata specializzazione per la capacità di catturare la preda, principalmente latitanti – spiega il generale Ubaldo Del Monaco del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri – Si riesce a superare questo corso se si è intimamente convinti di ciò che si fa. Questo vale per tutti i carabinieri e a maggior ragione se si è sottoposti a prove e fisiche mentali davvero difficili”. Come, appunto, quelle per entrare nei Cacciatori, tanto che uno su quattro non ce la fa: “Il nostro successo come istruttori, però, non si misura da quanti allievi vengono mandati via ma da quanti riusciamo a portarne a termine, cresciuti nella loro professionalità” osserva il Tenente Colonnello Emanuele Barbieri, Comandante 1° Reggimento Paracadutisti Tuscania, dove si svolgono le prime quattro settimane di addestramento mentre per le successive gli allevi si spostano nella base operativa situata all’interno dell’eliporto militare “Luigi Razza” di Vibo Valentia.
Sul territorio, insomma, visto che i Cacciatori operano in Calabria, Sicilia, Sardegna e Puglia, impegnati nella lotta al narcotraffico e alla criminalità organizzata. Sull’addestramento Barbieri spiega: “I carabinieri che giungono hanno già una buona preparazione e un’esperienza territoriale. Però non sono abituati a un approccio così militare abbinato a tecniche di polizia”.
Nonostante le telecamere, Barbieri assicura che durante le riprese “tutte le attività sono state fatte come si fanno di solito. Anche gli istruttori, che a volte scioccano gli allievi per testare la loro attitudine e inizialmente erano un po’ in difficoltà davanti alle telecamere, si sono abituati alla loro presenza”.
Qualche difficoltà l’ha avuta anche la troupe: “Abbiamo cambiato spesso gli operatori perché non reggevano, facevamo la stessa vita dei militari – racconta Claudio Camarca, che ha già all’attivo la serie “Avamposti“, sempre sull’Arma – Per me era fondamentale vivere con i miei amici Carabinieri perché, per raccontarli, devi essere all’altezza della loro abnegazione, fare tutto quello che fanno loro, sposare l’idea che anche tu, come loro, devi superare i tuoi limiti. In questo modo ti guadagni la loro fiducia e puoi raccontarli”.