
Bettini durissimo contro il Pd sulla morte di Astorre: “Compagni, lo abbiamo lasciato solo…”
Nel Pd il momento del lutto sincero per la morte di Bruno Astorre. Un dolore che va rispettato. Ma non può passare inosservato il ricordo che Goffredo Bettini ha dedicato al compagno di partito, che rappresenta anche un drammatico j’accuse alla politica del Pd e più in generale alla politica che si fonda su cinismo e carrierismo.
“Se n’è andato nel modo più triste”
“Se ne è andato nel modo più triste, solitario, doloroso e sconcertante – scrive Bettini – Bruno Astorre è stato fino all’ultimo un dirigente importante del partito di Roma e del Lazio. Direi persino, per molti aspetti, decisivo. Senatore, segretario regionale, personalità radicata e influente, saldissimo punto di riferimento soprattutto nella provincia di Roma e per tanti amministratori e sindaci. Lo conobbi quando era ancora molto giovane, prediletto discepolo di Severino Lavagnini, uno dei capi dei popolari italiani e fraterno amico di Franco Marini (…) Bruno era lì, instancabile nel lavoro e capace di ascoltare e imparare con una rapidità impressionante.”. Così Goffredo Bettini in un ricordo di Bruno Astorre su Fb.
“Avvertiva una forma di depressione nascosta”
“Bruno appariva forte, persino ruvido. Con un sorriso aperto e una viva empatia, ti metteva a tuo agio. In superficie sembrava inossidabile. Eppure avevo ben intuito che dietro quella maschera si nascondeva una fragilità. Appena eletto alla Regione e poi nominato assessore ai lavori pubblici, ci intrattenemmo a parlare sulla sua nuova esperienza. Non era affatto contento. Soffriva la responsabilità. Aveva un sentimento di inadeguatezza. Avvertiva una forma di depressione nascosta. Superò quella fase. Ma so per esperienza personale che le faglie dell’anima si possono riassestare, ma mai rimarginare completamente. La vicenda di Bruno conferma questa mia dolente visione”.
“Compagni, che cosa siamo diventati…”
E nella conclusione chiama in causa i compagni di partito invitandoli a una riflessione collettiva. “Cosa è diventata la politica anche nel Pd? La comunità politica un tempo curava le persone. Vale a dire, se ne prendeva cura. Giudicava ma recuperava. Promuoveva ma senza scandalose e improvvisate carriere. Era composta di aree di pensiero, ma mai di cordate acefale, ciniche ed escludenti verso gli altri. Nessuno, dentro tale andazzo, indovina veramente i pensieri dall’altro”. Bettini, fuori Italia, non sarà al funerale. “Ma non è la mancata presenza fisica che può anche minimamente scalfire la mia partecipazione a un dolore immenso e al rimpianto di non aver saputo aiutare non solo un collega di partito ma un amico, un compagno di lotta, una persona perbene sempre pronta ad aiutarmi e a sostenermi”.