Cacciari scettico sulla Schlein: “E’ fantapolitica, iscritta al Pd da due mesi. Macché anti-Meloni…”
“Elly Schlein non è l’anti-Meloni ma può cambiare il Pd”. Massimo Cacciari in un’intervista al settimanale TPI inizia stando sulle sue. La neo-segretaria del Pd “ha delle carte da giocare”, sostiene il filosofo che da uomo di sinistra da domenica scorsa viene continuamente interpellato sulla nuova inquilina del Nazzareno. “Dopo l’affermazione di Giorgia Meloni, era vitale anche per il Pd dare un segnale di rinnovamento in questa direzione”. Detto questo, Cacciari non risparmia analisi dure e crude sulla Schlein e il percorso che l’ha condotta alla segreteria. Percorso che non convince affatto lo studioso ed ex sindaco di Venezia. Soprattutto se confrontata con la premier:
Cacciari: “La Meloni ha costruito il suo partito in 10 anni”
“Macché anti-Meloni. La presidente del Consiglio ha un suo messaggio: è tutta ‘popolo e plebe’. E poi sono dieci anni che si costruisce il suo partito con le lotte politiche interne. Qui invece siamo alla fantapolitica. Una che è iscritta a un partito da due mesi, ne diventa segretario, ci rendiamo conto?”.
Cacciari: “Quando finirà di cantare’Bella ciao’…”
Quando vuole affondare, Cacciari non usa perifrasi: “Prende voti quasi solo nelle Ztl”, aggiunge il filosofo, commentando i dati. “Può piacere o non piacere ma la verità è questa: l’affermazione di Schlein deriva da questa base: le cosiddette Ztl, la stessa provenienza del voto politico al Pd. Prendiamo il centro storico per antonomasia, quello di Venezia: lì ha preso il 70 per cento. E guarda caso è l’unica zona dove quel partito riesce ancora a ottenere percentuali decenti. Non c’è stato alcun allargamento dei consensi ed è questa la cosa drammatica”, sostiene l’ex sindaco.
Schlein, Cacciari: “Se si limiterà a rimescolare i cocci…”
Poi si fa ancora più critico con il profilo politico rappresentato da Schlein: “Tra le cose che dovrà dire, una volta finito di cantare ‘Bella Ciao’, ci sarà anche qualcosa di autonomo e di proprio rispetto alla guerra e al conflitto tra Nato e Russia? Se dice le stesse cose di Meloni, allora è inutile”, spiega nell’intervista. Non sembra convinto del coraggio politico della segretaria dem. Se vuole “costruire un nuovo inizio” per il Pd dovrà “cominciare a decidere davvero”; anche a costo di subire scissioni. Perché altrimenti sarà subito smascherata: “Ha ottenuto l’appoggio dell’elettorato ma se si limiterà a rimescolare i cocci, allora non arriverà a niente: i cocci sono e cocci resteranno”, conclude il filosofo.