Campi: la manifestazione di Firenze anacronistica e strabica. Il pericolo fascista non c’è più da oltre trent’anni
La foto di Firenze, con Elly Schlein che ha al suo fianco Giuseppe Conte e Maurizio Landini, capo della Cgil, ha stimolato i commentatori politici su quello che appare come il futuro più probabile del Pd. Un’alleanza a tre che va ben oltre la battaglia per il salario minimo e che si basa su un collante emotivo che è tutt’altro che nuovo, e cioè sull’antifascismo.
La sinistra non ha il monopolio della difesa della Costituzione
Ma perché, si chiede oggi Alessandro Campi sul Messaggero, se l’antifascismo è il fondamento morale e ideologico della Costituzione spetta alla sola sinistra il monopolio della sua difesa? In questo modo la sinistra usa l’antifascismo come artificio dialettico per mandare il seguente messaggio: siamo noi i veri e soli difensori della democrazia.
Campi fa notare, ancora, che il presunto pericolo fascista è inesistente almeno dai primi anni novanta del Novecento, “con la nascita di una destra sempre più estranea per dottrina e prassi, oltre che per ragioni generazionali e di clima storico-culturale, al fascismo e alle sue memorie. Ai tempi di Alleanza nazionale e di Gianfranco Fini la si è definita post-fascista, per indicare una rottura col passato soprattutto temporale. Oggi, con riferimento a Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni, si tende invece ad etichettarla come nazional-conservatrice, per evidenziarne una fisionomia ideologica non più riconducibile ad una matrice anti-democratica, dittatoriale o eversiva”.
La manifestazione di Firenze è fuori dalla realtà
“La verità è che il fascismo come forza politica o storica minimamente minacciosa per la democrazia non esiste più e non si possono considerare sue permutazioni contemporanee, come ci si ostina a fare, fenomeni o tendenze ideologiche affatto diverse quali ad esempio il populismo o il sovranismo. Dall’altro, se anche la destra arriva a fare interamente suoi i valori della Costituzione repubblicana, come è appunto accaduto, viene definitivamente meno quella pretesa di monopolio o di esclusiva su di essi che la sinistra ha sempre rivendicato per sé. In altre parole, la destra democratica e repubblicana non può più essere discriminata in nome dell’antifascismo. Ai manifestanti di Firenze sembra essere del tutto sfuggito questo cambiamento di scenario politico”.