Carceri, Delmastro sui tossicodipendenti mette tutti d’accordo. SanPa: “Benefici per l’intera società”
Le comunità terapeutiche, i sindacati di polizia, i funzionari dell’amministrazione carceraria, perfino una voce, per quanto flebile, dell’opposizione: il provvedimento per fare in modo che i tossicodipendenti scontino le pene all’interno delle strutture di recupero, annunciato dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro ha riscosso un consenso unanime tra gli addetti ai lavori e anche, si diceva, trasversale alla politica. Il piano consentirebbe da un lato di alleggerire il sovraffollamento delle carceri, nelle quali i tossicodipendenti sono il 30% dei detenuti, e dall’altro di perseguire davvero lo scopo rieducativo della pena, che in questo caso non può che passare dalla disintossicazione.
Villa Maraini: “Siamo felicissimi della proposta di Delmastro”
“Siamo felicissimi di tale proposta, noi lo abbiamo sempre detto che punizione e trattamento non vanno d’accordo e il fatto che il sottosegretario alla Giustizia affermi che bisogna scegliere il trattamento più che la punizione è bellissimo, è un passo avanti”, ha commentato il fondatore di Villa Maraini, Massimo Barra, definendo le dichiarazioni di Delmastro “benedette e illuminate”. “È giusto scegliere il trattamento perché la punizione non porta da nessuna parte, è contraria all’interesse collettivo e non è certo curativa”, ha proseguito Barra, augurandosi che la proposta non venga frenata da “cavilli” e “burocrati”.
San Patrignano: “Una misura che fa bene all’intera società”
Per Marcello Chianese di San Patrignano, come Barra sentito sul tema dall’agenzia di stampa Adnkronos, “tutto ciò che fa uscire dal circuito carcerario le persone che hanno commesso dei reati in ragione del loro essere tossicodipendenti, ci trova assolutamente d’accordo”. “Sono persone – ha detto Chianese – che hanno fatto uso di sostanze stupefacenti per delle motivazioni che vanno studiate, hanno compiuto dei reati in ragione della necessità che avevano di procurarsi la droga, recuperarli, al di là che è un dovere morale, porterebbe anche dei benefici alla società, meno reità, meno recidivazione e un recupero di cellule attive all’interno della società. Oltre che esprimere il concetto più importante di tutti: la solidarietà umana per chi è in difficoltà. Sarebbe un percorso di recupero importantissimo”.
Pagano: “Sarebbe una grande vittoria dello Stato”
Con la proposta si è trovato d’accordo anche Luigi Pagano, una lunghissima carriera nell’amministrazione carceraria, che dalla direzione di Pianosa lo ha portato fino ai vertici del Dap, passando per la guida di San Vittore prima e di tutti i penitenziari del Nord-Ovest poi. Intervistato dal Messaggero, Pagano ha sottolineato, come aveva già fatto Delmastro illustrando la proposta, che la realizzazione di questo progetto “sarebbe un successo per tutti”. “È una questione di volontà politica”, ha quindi aggiunto, non nascondendo che si tratta di un progetto “ambizioso”, ma aggiungendo anche che “se il sottosegretario lo ha annunciato significa che ci saranno investimenti”. “Realizzare questo progetto, facendo accordi anche con le Regioni e con il terzo settore – ha quindi ribadito Pagano – sarebbe una grande vittoria per lo Stato”.
I sindacati della penitenziaria: “Si ridurrebbero anche aggressioni ed eventi critici”
Ma a dirsi “pienamente soddisfatto” è stato anche la Consipe, la Confederazione dei sindacati della Polizia penitenziaria, che ha fatto sapere di “sostenere con convinzione la strada tracciata” da Delmastro. È il modo giusto, ha sottolineato il presidente della Consipe, Mimmo Nicotra, “per accrescere la credibilità del sistema dell’esecuzione penale”, rispondendo al dettato costituzionale, dando una risposta all’emergenza carceri e anche alleggerendo la pressione cui sono sottoposti gli agenti della penitenziaria, poiché, ha sottolineato il sindacalista, “il numero degli eventi critici, delle aggressioni e dei disservizi del sistema, si ridurrebbe significativamente”.
Perfino Avs applaude a Delmastro
Infine, apprezzamento per la misura è stato espresso anche dalla capogruppo di Avs alla Camera, Luana Zanella, per la quale “spostare i detenuti tossicodipendenti da un carcere ad una comunità chiusa, stile Muccioli, come lo stesso sottosegretario Delmastro sostiene, può alleviare il sovraffollamento dei penitenziari ma è soprattutto una misura di giustizia nei loro confronti”.